Rilievo e disegno tecnico
Il disegno tecnico, per essere correttamente realizzato, necessita di specifiche operazioni e di una strumentazione ad hoc, utile al tecnico al fine di svolgere tale lavoro nel miglior modo possibile. La serie obbligata di operazioni che è necessario effettuare prevede: preparazione degli strumenti, rilievo metrico, restituzione grafica.
PREPARAZIONE DEGLI STRUMENTI
La fattibilità di un disegno tecnico dipende dalla qualità e dalla precisione degli strumenti utilizzati. Sono per questo necessari strumenti per la misurazione e strumenti per il disegno e l’annotazione.
Tra i primi ritroviamo la rollina metrica, una fettuccia di plastica avvolta all’interno di un contenitore di plastica o di metallo rigido. Questa fettuccia può all’occorrenza essere svolta e riavvolta dall’operatore all’interno della custodia e serve per effettuare misurazioni fino a 20 metri di lunghezza. Possono essere anche utilizzate rolline rigide (fino a 5 metri) o metri di legno snodabili (2 metri) per rilievi di piccoli oggetti o piccole misure. Oggi si adoperano strumentazioni più precise e capaci di coprire distanze maggiori, come i rilevatori laser chiamati DISTO che consentono a un operatore solo di effettuare misurazioni anche complesse e di rilevare comodamente anche le altezze.
IL RILIEVO
Il rilievo è un processo della geometria descrittiva che ha lo scopo di rappresentare un oggetto esistente su un supporto cartaceo o digitale. Si tratta di misurare l’oggetto e di annotare graficamente tali misure su un foglio di carta o su un programma CAD al computer. Immaginiamo di dover fare il rilievo dell’appartamento qui sotto rappresentato
e di voler iniziare il nostro rilievo a partire dal soggiorno:
-
misuriamo la parete A;
- misuriamo la parete B; in questo caso dovremo misurare anche la dimensione dell’apertura che consente l’accesso al balcone e le relative distanze dai muri ortogonali (B1, B2 e B3);
- rileviamo, poi, l’altra parete con aperture; misuriamo le distanze C1, C2, C3 e C4.
Poiché il soggiorno ha pianta ortogonale (ossia con pareti perpendicolari tra di loro), le dimensioni rilevate risulteranno sufficienti ai fini della nostra restituzione grafica. Ma come fare per rilevare il bagno che, a differenza del soggiorno, non presenta pareti tra loro perpendicolari?
Innanzitutto misuriamo la lunghezza di tutte le pareti della stanza come fatto per il soggiorno.
A questo punto utilizzeremo una tecnica topografica chiamata triangolazione. È una tecnica di rilievo per la determinazione delle coordinate di punti sul terreno, ideata dal {tip Geodeta:: Studioso di geodesia. La geodesia è la scienza che studia forma e dimensioni della Terra e si occupa di determinare il campo gravitazionale terrestre. Willebrordus Snellius fu un matematico e geodeta del Cinquecento: uno dei suoi studi più famosi fu appunto la determinazione del raggio terrestre per mezzo della triangolazione.} geodeta olandese W. Snellius {/tip}. Si basa sul concetto geometrico che, tre punti del terreno A, B e C, possono essere considerati i vertici di un triangolo la cui posizione sia ancora da determinare.
In base a questo metodo, bisognerà dividere la stanza in tanti triangoli (rete di triangoli) ossia misurare le distanze che separano i vertici di questi triangoli.
Nell’immagine qui sotto, vengono illustrate due possibili procedure di triangolazione, una in rosso e una in blu.
LA RESTITUZIONE GRAFICA
Vediamo ora come disegnare (restituire) il nostro rilievo, ossia come disegnare sul foglio la piantina del bagno a partire dalle misure che abbiamo raccolto:
- tracciamo in orizzontale un segmento pari alla lunghezza di A, nell’opportuna scala che abbiamo stabilito per disegnare il nostro rilievo, normalmente scala 1:100;
- per trovare la lunghezza di B, con la triangolazione, tracciamo prima un archetto di apertura pari alla misura rilevata B puntando il compasso in uno dei due estremi di A;
- poi, dall’altro estremo, tracciamo un altro arco di circonferenza con apertura pari alla distanza G;
- i due archetti si intersecheranno in un punto che rappresenta l’estremo del segmento B;
- uniamo l’estremo di A con il punto appena trovato;
- da quest’ultimo punto, tracciamo un altro archetto di apertura pari alla lunghezza H e dall’estremo opposto di A tracciamo un archetto di apertura pari alla lunghezza I del nostro rilievo;
- i due archetti si intersecheranno anch’essi in un punto che andremo ad evidenziare;
- da tale punto tracciamo un altro archetto di apertura pari alla lunghezza E, mentre dall’estremo del segmento A, tracciamo un altro archetto di apertura pari alla lunghezza F;
- i due archetti si intersecheranno anch’essi in un punto;
- uniamo quest’ultimo punto con l’estremo di A, avremo così il lato che misura F;
- adesso uniamo l’estremo di F con il punto che avevamo determinato in precedenza: avremo così il segmento di lunghezza E;
- dall’estremo di B, tracciamo un archetto di apertura pari alla lunghezza di C e dall’estremo di E tracciamo un archetto di apertura pari alla dimensione D;
- i due archetti anche in questo caso si incontrano in un punto che uniremo con l’estremo del segmento B e l’estremo del segmento E; avremo così tracciato i segmenti C e D;
- per finire, sovrapponiamo il nostro disegno alla planimetria iniziale così da verificare che il lavoro sia stato eseguito correttamente.