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Squadrette

Due tra gli strumenti del disegno tecnico più utilizzati sono le squadrette, strumenti di forma triangolare utilizzate normalmente in coppia.

Abbiamo così:

  • una squadretta detta scalena, nella quale il lato più lungo (ipotenusa) forma con i lati più corti (cateti) angoli di 30° e 60°;
  • una squadretta isoscele, nella quale l’ipotenusa forma con i cateti due angoli uguali di 45°.

SetSquadreIl materiale utilizzato è normalmente plastica (acrilico proprio per le sue caratteristiche di trasparenza), ma se ne possono trovare anche in metallo o legno. Ovviamente le più resistenti sono quelle in metallo, in disuso ormai quelle in legno, suscettibili di deformazioni, mentre quelle più usate sono le squadrette in plastica perché leggere, economiche e trasparenti e consentono dunque di tracciare le linee vedendo il disegno sottostante così da permettere una maggiore precisione. Su uno dei cateti, chiamato ala, è sovrimpressa una striscia graduata per la misurazione dei tratti.

UN PO’ DI STORIA

La prima comparsa delle squadrette per uso tecnico risale al periodo greco e romano. Si trattava di due bracci fissati tra loro, largamente utilizzati nelle officine e nei cantieri. Solo dal ’600 la squadretta acquisì una forma a triangolo pieno con tre asticelle unite come nello strumento attuale, inclinate in modo tale da formare angoli da 30°, 45° e 60°.
All’attuale acrilico come materiale da costruzione, si arrivò solo in seguito all’uso di altri differenti materiali tra i quali il legno, il metallo (ferro o bronzo), l’avorio e l’osso. Dall’800 si impiegò anche la celluloide e successivamente l’alluminio per la sua leggerezza e lavorabilità. Solo nel ’900 si approdò all’attuale acrilico (sostanza sintetica e trasparente) come materiale da costruzione.linee parallelelinee angoli

Squadretta zoppa

SquadraZoppaEsistono anche altre versioni di squadrette tecniche utilizzate in officina, dette squadre zoppe. In queste, un lato è assente (normalmente l’ipotenusa) ed il cateto più corto è utilizzato a martello in modo da poter essere appoggiato ad un bordo come guida per tracciare linee parallele o perpendicolari.



07 Ottobre 2015
Categoria: Disegno

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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