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Dall'Italia una nave a emissioni zero

Prodotta in Italia dal colosso Fincantieri S.p.A., dovrebbe vedere il varo nell’anno in corso.
Si tratta della nave chiamata Zeus che, in questo caso non rappresenta il re degli dei, ma è l’acronimo delle parole Zero Emission Ultimate Ship, ossia nave ad emissioni zero.

Il problema ambientale oramai presente quotidianamente nella nostra esistenza, ha interessato e sta interessando anche il settore cantieristico navale, proprio perché questi mezzi di trasporto sono tra tutti, quelli più inquinanti.

La possibilità, quindi, di realizzare un nuovo battello in grado di svolgere le stesse funzioni e gli stessi lavori di una nave a combustibile fossile, ma capace di non inquinare né le acque né l’atmosfera, è un obiettivo che molte aziende del mondo, compresa Fincantieri, si sono prefissati.

Zeus è una nave con stazza di circa 170 tonnellate e una lunghezza di 25 metri ed è stata progettata come un vero e proprio laboratorio galleggiante, alimentata da un sistema ibrido costituito da due generatori diesel e due motori elettrici da utilizzare come sistema di propulsione convenzionale. A questi sono stati abbinati un impianto fuel-cell alimentato da circa 50 kg di idrogeno, come nelle tecnologie già in uso sui sommergibili e un sistema di batterie in grado di consentire una navigazione per circa 8 ore ad una velocità di 7,5 nodi a emissioni totalmente zero.

zeus rendering
Immagine tratta da www.luxuryandfinance.it

Zeus rappresenta la punta dell’iceberg di un nuovo modo di progettare e concepire la navigazione il cui scopo è quello di abbattere verticalmente le emissioni di gas effetto serra, gli ossidi di zolfo e azoto e il particolato nell’atmosfera. Secondo Fincantieri infatti, questa tecnologia applicata ai mega-yacht, ai traghetti e alle navi da ricerca oceanografica, potrebbe portare a una drastica riduzione degli inquinanti sul nostro pianeta.

Zeus, inoltre, come detto, è un vero e proprio laboratorio galleggiante finalizzato ad acquisire informazioni sul reale funzionamento delle celle a combustibile in mare, ossia di come questi dispositivi elettrochimici riescono ad ottenere energia elettrica direttamente dall’idrogeno senza il processo della combustione termica.

15 Marzo 2021

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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