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Dalla ragnatela all'Idrogel

Il tentativo di imitare i ragni nella tessitura delle loro incredibili trame, capaci di resistere a sollecitazioni meccaniche elevate, è stato da sempre uno dei punti di riferimento della ricerca per la realizzazione di nuovi materiali e di nuovi tessuti.

Le ragnatele sono delle fibre prodotte dalle papille digitiformi e dai seritteri, ghiandole interne dei ragni, che sono in grado di secernere diversi fili microscopici costituiti da un materiale viscoso che fa si che l’animale possa creare quella complessa struttura che chiamiamo ragnatela. La caratteristica più studiata di questa secrezione da parte dei ricercatori, è l’incredibile resistenza meccanica alle sollecitazioni. Una ragnatela, infatti, può resistere ad un carico 5 volte superiore a quello che può sopportare un ottimo acciaio, ma con il vantaggio di avere una densità 5 volte inferiore.

 

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Purtroppo, fino ad oggi, i risultati raggiunti sono stati scarsi impedendone di fatto il loro concreto utilizzo in ambito industriale. Le soluzioni prodotte non realizzavano nessuno dei propositi sperati ed inoltre, anche i tentativi di allevamento, un po’ come per i bachi da seta, non hanno portato ad alcun risultato, in quanto i ragni essendo animali predatori, finivano sempre per divorarsi reciprocamente. Questo fino ad oggi.

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Gli scienziati dell’Università di Cambridge in Inghilterra hanno realizzato una nuova fibra partendo da un nuovo materiale chiamato idrogel composto per il 98% di acqua e il restante 2% da silice colloidale e cellulosa. Questi diversi materiali sono poi tenuti insieme da speciali molecole. La produzione di questa fibra avviene attraverso un primo processo di essiccazione, in cui le molecole d’acqua vengono fatte evaporare lasciano soltanto i filamenti leggeri di idrogel. Questa evaporazione, può essere realizzata a temperatura ambiente rendendo questo processo di lavorazione molto semplice, poco costoso e soprattutto ecosostenibile, a differenza dei processi chimici utilizzati per la creazione di altre fibre sintetiche come il nylon o il gore-tex.

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Pur non avendo ancora completato la fase di sperimentazione, i risultati fin qui raggiunti fanno ben sperare gli scienziati per la realizzazione di questa nuova incredibile fibra che potrebbe avere grandi applicazioni in differenti campi tipo quello aeronautico, della sicurezza e dell’abbigliamento specializzato.

Immagini da www.sibelilaclama.com educazionetecnica.dantect.it

 

Categoria: Nuove Frontiere

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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