Che le ossa - in particolare quelle umane - venissero considerate un elemento strutturale simile a travi e pilastri delle costruzioni, in virtù della loro funzione portante, non è una notizia originale.
La notizia interessante è che un team di ricercatori delle Università americane Case Western Reserve, Cornell e Purdue, ha iniziato a indagare e analizzare la loro struttura interna, il modo in cui le loro fibre sono composte e disposte, con lo scopo dichiarato di ottenere informazioni e schemi utili alla realizzazione di un nuovo materiale, stampabile in 3D.
No, non è un racconto di fantascienza e neppure una trovata pubblicitaria di qualche azienda in cerca di scoop. È un prototipo realmente messo a punto dai ricercatori dell’Università di San Diego, in California.
Dallo studio e dall’osservazione della natura, l’uomo è sempre riuscito a trarre spunto per innovazioni e scoperte geniali.
Questa volta lo studio condotto dal professor Fuzhong Zhang, del Dipartimento di Chimica e Ingegneria dell’Università di Washington, la Saint Louis in Missouri, è di quelli che aprirà nuove strade per innovazioni e prodotti che potrebbero cambiare radicalmente il nostro modo di vivere.
I nostri dispositivi elettronici diventano sempre più complessi, ricchi di funzioni, capaci di comandare e controllare qualunque dispositivo intorno a noi. Aprire l’auto, accendere le luci, abbassare le tapparelle, avviare musica all’impianto stereo di casa. Dal cellulare si è passati poi agli smartphone, capaci di fornire dati biometrici sulla nostra attività fisica e sportiva in ogni momento della giornata, di seguirci negli allenamenti, di consigliarci ma anche di avvisarci in caso di problemi.