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Finestre elettriche?

Nella continua ricerca per trovare fonti alternative e pulite per la produzione di energia in grande quantità, necessaria allo sviluppo della società moderna, è stato compiuto un ulteriore passo in avanti da parte di un gruppo di ricercatori italo-cinesi, coordinati dal professore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Alberto Vomiero, in collaborazione con la facoltà svedese Luleå Tekniska Universitet.

Gocce di metallo nello smartphone

Una scoperta straordinaria consentirà di rivoluzionare il mondo della comunicazione e della digitalizzazione!
I dispositivi che utilizziamo, soprattutto gli smartphone, sono soggetti a rotture, abrasioni, guasti che li rendono spesso inutilizzabili.

Kirigami, tradizione e innovazione

Quella giapponese è una cultura millenaria ricca di tradizioni e di arti tanto antiche quanto raffinate, fonte di ispirazione per artisti di tutto il mondo, ma anche oggetto di studi scientifici e futuristici.

Materiali "neurali"

L’intelligenza artificiale sta oramai diventando qualcosa che fa parte della nostra esistenza.
Le auto a guida autonoma, gli assistenti personali, i software sempre più evoluti capaci di suggerirci soluzioni a quello che stiamo cercando in base alle nostre abitudini e necessità, sono frutto dello sviluppo di algoritmi sempre più evoluti capaci di pensare ed evolvere molto rapidamente.

Materiali molto assorbenti

Uno dei temi maggiormente dibattuti negli ultimi anni è quello relativo all’inquinamento, ai cambiamenti climatici e agli strumenti idonei a rendere i nostri processi produttivi e di trasformazione maggiormente green e compatibili con l’ambiente.

Va in questa direzione una delle tecnologie più promettenti degli ultimi tempi: denominata DAC (Direct Air Capture), è una tecnica che mira ad assorbire l’anidride carbonica presente nell’aria indipendentemente dalla sua origine.

Abbiamo già parlato di questa tecnologia (DAC: DIRECT AIR CAPTURING e DIRECT AIR CAPTUR PER L’AVAZIONE) che di fatto è basata su un concetto molto semplice: aspirare l’aria atmosferica e, attraverso un sistema di filtraggio, separarla dall’anidride carbonica rilasciando aria purificata. Il residuo di anidride carbonica sottratta viene poi utilizzata in altri processi industriali per la produzione energetica o semplicemente stoccata in modo sicuro.

È stato da poco pubblicato sulla rivista Nature un recente studio, condotto da un consorzio di Università tra le quali Torino, Cambridge in Gran Bretagna, Hong Kong in Cina e Stati Uniti, che va ad implementare questa tecnologia.

I ricercatori del Dipartimento di Chimica UniTO si sono dedicati allo studio di una nuova classe di materiali assorbenti a basso costo definiti “sorbenti-caricati”: delle vere e proprie batterie energetiche che accumulano ioni sulla superficie di carboni attivi.
Questi ioni hanno la capacità di catturare l’anidride carbonica presente nell’aria attraverso la formazione di particolari sostanze chimiche note come bi-carbonati.

Tra i vantaggi ottenuti da questi nuovi materiali, oltre al basso costo, c’è la capacità di rilasciare l’anidride carbonica a temperature non superiori a 100 °C e, grazie alla natura conduttiva del carbone, la possibilità di rigenerarla direttamente attraverso un fenomeno (effetto joule) che utilizza l’elettricità ottenuta da fonti rinnovabili.

I nuovi materiali assorbenti hanno tutte le carte in regola per avere un enorme successo: riescono a catturare e rilasciare efficientemente l’anidride carbonica, sono sostenibili energeticamente ed economicamente convenienti.

Semiconduttori monoatomici

Grazie a un nuovo sistema sviluppato dai ricercatori dell’Australian National University, probabilmente i nostri computer e gli altri device cambieranno radicalmente. Questo sistema consente di trasportare i dati utilizzando semiconduttori dello spessore monoatomico. Si tratta di uno spessore 100.000 volte più sottile di quello di un foglio di carta che utilizza materiali ad altissima efficienza energetica i quali, come riferiscono i ricercatori, emanano calore senza dissipazione di energia e spreco come avviene con i normali conduttori che, al passaggio della corrente, si riscaldano.

Un fungo "elettronico"

Usiamo quotidianamente apparecchiature elettroniche, cellulari, tablet, televisori smart, computer, tutti ricchi di componenti elettroniche che nel momento in cui dovremo dismetterli diventeranno rifiuto elettronico altamente inquinante.
I ricercatori stanno lavorando per cercare di sostituire i metalli rari e i polimeri plastici inquinanti con nuovi materiali biodegradabili e più sostenibili dal punto di vista ambientale.

Una batteria dall'acqua del mare

Che l’intelligenza artificiale sia fondamentale per qualunque tipo di sviluppo tecnologico futuro lo sappiamo già, ma è proprio grazie a questa tecnologia che si è arrivati a un risultato finora impensabile in campo energetico. Grazie all’intelligenza artificiale, nei laboratori della IBM Research, è stata progettata una nuova tipologia di batteria capace di risultati e prestazioni incredibili senza sfruttare metalli pesanti ed essendo enormemente più sostenibile rispetto alle attuali.

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Dante Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.it.
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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Lattes Editori pubblica libri di testo per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il catalogo offre agli insegnanti e agli studenti titoli sempre aggiornati sull’attività didattica e sulle nuove piattaforme multimediali per la scuola.
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