Stampanti 3D per alimenti

La stampa 3D è sicuramente uno dei fenomeni più in evidenza nel mondo dell’innovazione in quanto questa tecnologia sta entrando nelle nostre case grazie ad un continuo abbassamento dei costi di produzione. A Londra, sulla scia di questa innovazione è stato aperto il primo ristorante in grado di stampare cibo in 3D. 

FoodInk questo il nome della tecnica, consente di produrre cibi dalle forme incredibilmente complesse a partire da materie prime naturali che sostituiscono in questa particolare stampante gli inchiostri classici.

 

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Ma non solo; tavoli, sedie, posate, piatti, bicchieri, tutto è stampato in 3D all’interno del locale. Il cibo, poi, rappresenta la vera novità, l’attrazione principale di questo esercizio commerciale. Una selezione di piatti a metà tra la cucina tradizionale è quella molecolare, è ottenuto tramite stampanti apposite che plasmano le pietanze utilizzando prodotti da cucina al posto delle resine. I piatti del menù sono per il momento solo 9 e la stampante è realizzata dalla byFlow, azienda specializzata nel settore.
I commensali che hanno potuto provare queste delizie culinarie sono stati pochi e selezionati clienti, ed hanno dovuto sborsare la non indifferente cifra di 264 euro per la cena in 3D.
Questo progetto è stato presentato per la prima volta a Londra, ma presto inizierà un tour mondiale che vedrà la realizzazione di FoodInk Restaurant anche a New York, Berlino, Amsterdam, Toronto, Las Vegas, Tel Aviv, Barcellona, San Paolo, Singapore, Dubai e Seoul in Korea. In Italia il ristorante 3D è atteso per il mese di ottobre di quest’anno probabilmente nelle città di Roma e poi di Torino.

 

Immagini da www.greenreport.it 

Secondo anno scolastico

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