Il grafene, l’incredibile materiale da poco scoperto, non finisce mai di stupire gli scienziati per le sue capacità e le incredibili applicazioni che esso rende possibili.
Il grafene, come oramai è noto, è il materiale più resistente in assoluto tra quelli finora conosciuti. L’unico limite riscontrato è quello di non poterlo utilizzare per applicazioni che non siano esclusivamente bidimensionali in virtù della struttura molecolare “bidimensionale” con la quale i suoi atomi sono tra di loro connessi.
Un gruppo di studiosi del Massachusetts Institute of Technology di Boston, è riuscito dell’incredibile opera di collegare e assemblare tra loro più fogli bidimensionali di grafene in modo da ottenere una maglia tridimensionale. Il risultato è stato incredibile; un nuovo materiale con una resistenza meccanica 10 volte superiore a quella del migliore acciaio e una densità pari al solo 5% dello stesso materiale.
Gli scienziati del MIT hanno analizzato a fondo la struttura geometrica molecolare del grafene e sono arrivati alla conclusione che combinando fiocchi di grafene in forme particolari, si sarebbe potuto sfruttare l’incredibile resistenza bidimensionale di questo materiale anche in campo tridimensionale.
Sono state passate a setaccio e analizzate diverse forme tridimensionali di combinazioni molecolari analizzando ad esempio le strutture di alcuni coralli e delle diatomee, particolari creature microscopiche caratterizzate da un volume bassissimo rispetto alla superficie. I fiocchi di grafene sono stati ottenuti attraverso l’uso del calore e della pressione realizzando oggetti che ricordano vagamente la forma di una spugna.
Diversi sono stati i tentativi degli studiosi per ottenere una combinazione geometrica perfetta ma alla fine il risultato è stato incredibile. Sottoposto a prove meccaniche il nuovo materiale ha resistito a sforzi 10 volte superiori ad un campione di acciaio ma l’incredibile risultato è ancora più eccezionale se si considera che il peso del campione di grafene è solo il 5% di quello dell’acciaio.
Le possibili applicazioni di questo nuovo materiale sono solo immaginabili: sicuramente il primo riferimento va all’ingegneria e all’edilizia strutturale dove materiali con resistenze incredibili e peso quasi nullo aprono scenari neppure ipotizzabili. Ma tanti e variegati saranno sicuramente i possibili impieghi di questa nuova straordinaria scoperta.
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
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