Uno schermo sulla pelle

Integrare dispositivi elettronici direttamente sul nostro corpo, vedere immagini o telefonare semplicemente alzando un braccio e selezionando sulla nostra pelle le opzioni, sono stati sempre temi visti nei film di fantascienza. 

Ma oggi, grazie agli studi di un team di ricercatori internazionali a cui ha partecipato anche il fisico italiano Cristiano De Michele dell’Università la Sapienza di Roma, queste immagini stanno per diventare realtà.

Una nuova generazione di cristalli liquidi biocompatibili, consentono di trasmettere informazioni a grandissima velocità. Queste nuove fibre sono ottenute da filamenti di DNA sintetico disciolto in acqua le cui proprietà sono davvero straordinarie.
In laboratorio, i ricercatori le hanno ottenute disegnando delle sequenze di DNA artificiale con particolari tessuti che a temperatura ambiente si allineano tra di loro disponendosi come delle barrette tutte nelle stessa direzione e con un certo ordine spaziale.

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La disposizione di queste nanoparticelle è a gomito con un preciso ordine spaziale, e la loro dimensione è davvero infinitesimale.
Oltre alla dimensione queste nanoparticelle sono biocompatibili, ossia possono essere metabolizzate dall’organismo di qualunque essere vivente senza che queste possano in qualche modo danneggiarlo o interferire con le sue funzioni vitali.
E’ facile adesso immaginare quali possano essere gli impieghi di questa incredibile innovazione. Schermi LED ad altissima resa e grande velocità di trasmissione inseriti sulla pelle del nostro corpo. Sistemi di trasmissione per ricevere chiamate anche in video, guardare trasmissioni televisive sul nostro braccio o su qualunque altra parte del corpo, tatuaggi luminescenti che cambiano colore o si accendono in base alle variazioni della temperatura del nostro corpo avvisandoci di ogni possibile variazione dello stato fisico.
E’ chiaro, siamo solo all’inizio, ma questa scoperta è già molto promettente sin dai suoi inizi. Vedremo quali potranno essere le possibili applicazioni reali, ma è sicuro che presto ne sentiremo ancora parlare.

 

Immagini da educazionetecnica.dantect.it

Terzo anno scolastico

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