Il semaforo intelligente
I veicoli a guida autonoma, noti come AV (autonomous vehicles), stanno cambiando tutti gli aspetti collegati alla mobilità urbana.
Gli studiosi della North Caroline State University hanno avanzato una proposta per trovare un sistema in grado di regolare il flusso del traffico in maniera più efficiente e sicura all’interno delle città. Ovviamente stiamo parlando di aree urbane come la città di San Francisco dove la diffusione dei veicoli a guida autonoma sta diventando sempre più importante e costante.
La proposta di uno degli autori del progetto, il ricercatore Ali Hajbabaie, è quella di introdurre un terzo colore al verde e al rosso dei semafori, una luce bianca (o di qualunque altro colore), che permetta agli AV di controllare il flusso veicolare agli incroci.
Questa opzione che è stata nominata fase bianca funziona così: a un incrocio, i veicoli autonomi sfruttano i propri computer di bordo per comunicare tra loro e con i semafori. Quando un sufficiente numero di autoveicoli a guida autonoma si trova in prossimità dell’incrocio si attiva la fase bianca in modo da organizzare il traffico e renderlo più scorrevole.
Per le auto a guida umana, invece, la fase bianca indica l’azione di seguire i veicoli che li precedono. Per cui una persona alla guida della propria autovettura che si trova la luce bianca al semaforo deve seguire la vettura che lo precede, sicuramente a guida autonoma. Quando troppi veicoli non autonomi arrivano all'incrocio, la luce bianca si spegne e si segue il normale segnale verde-rosso.
La fase bianca ottimizza il flusso del traffico consentendo di realizzare risparmi di carburante e diminuendo i livelli di inquinamento. Inoltre è emerso che quando il 10% dei veicoli circolanti è autonomo, i ritardi si riducono del 3%; se la percentuale di AV sale al 30%, i ritardi si riducono di oltre il 10%.
Il concetto realizzato in questo progetto era stato teorizzato già nel 2020, ma con approccio diverso. In quel caso un computer centralizzato riceveva segnali dai veicoli a guida autonoma ed elaborava i dati dando istruzioni sia ai veicoli che ai semafori. Questo sistema era però meno efficiente e più soggetto ad errori rispetto a questo nuovo approccio.
È ovvio che questo cambiamento non potrà avvenire immediatamente o nel giro di poco tempo: è impossibile pensare che i governi sostituiscano tutti i semafori con l’aggiunta della fase bianca in breve tempo e, inoltre, i vicoli a guida autonoma sono ancora poco diffusi e soprattutto non pronti a questo nuovo tipo di approccio e tecnologia.
Però la ricerca è promettente poichè consente di sviluppare e verificare, su aree pilota specifiche a traffico intenso, le vere funzionalità e i veri vantaggi di un sistema che basa il suo funzionamento su un uso intelligente delle tecnologie già disponibili.
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