Chi non ricorda Star Trek, il mitico telefilm di fantascienza famoso per l’Enterprise, il capitano Kirk e il vulcaniano Spock?
Una delle cose che hanno sempre colpito l’immaginario collettivo e fatto desiderare ciò che si poteva fare nel telefilm è sempre stato il teletrasporto, ossia la capacità di spostare la materia (persone e oggetti) da un punto all’altro nello spazio.
Questa possibilità è già conosciuta e possibile da molto tempo, ma solo a livello quantistico, ossia delle particelle e unicamente nel loro universo (quantistico).
Oggi, però, pare che gli scienziati siano riusciti nell’intento di realizzare questo trasferimento nel campo della fisica classica, ossia della materia.
La ricerca, è stata sviluppata da due fisici dell’Università di Jena, i professori Alexander Szameit e Marco Ornigotti, ed è stata descritta sulla rivista Laser and Photonics Reviews.
La base di partenza della loro ricerca, è stata appunto la possibilità, già nota nella fisica quantistica, di poter trasportare a distanza e in maniera istantanea un’informazione a livello molecolare, ossia il principio di delocalizzazione spaziale delle particelle.
Gli scienziati, hanno sfruttato le caratteristiche di un particolare raggio laser la cui luce può creare quello che in gergo tecnico viene definito un “entanglement”, cioè una correlazione tra due proprietà. La particolarità è che questa volta l’entanglement si è stabilito non a livello quantistico, ma tra elementi correlati all’interno dei parametri della fisica classica.
Marco Ornigotti puntualizza quanto realizzato in laboratorio: “abbiamo collegato l’informazione che volevamo trasmettere a una particolare proprietà della luce“.
Si tratta di un risultato mai raggiunto da alcuno; i due scienziati, hanno codificato una serie di informazioni sfruttando una particolare direzione di oscillazione del campo elettrico del raggio laser, proprietà della fisica classica, e trasmesso o teletrasportato quest’informazione sulle frequenze della luce laser.
Purtroppo, paradossalmente, questa forma di trasferimento non può coprire alcuna distanza perché questo tipo di teletrasporto funziona solo a livello locale.
Questa scoperta apre enormi applicazioni legate ai sistemi di telecomunicazioni oggi utilizzate, creando nuovi e più vantaggiosi sistemi di trasferimento delle informazioni capaci di sfruttare il doppio canale del sistema quantistico e quello classico.
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
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