Marina Bay Sands a Singapore
La torre del Marina Bay Sands è costituita da tre grattacieli che sostengono un’enorme nave. Al ventitreesimo piano vi è il roof garden (denominato SkyPark) dove sono situati bar, ristoranti, giardini, boungaville e una piscina di 150 metri; lungo il percorso sono dislocate oasi tropicali e diversi punti di osservazione.
I tre grattaceli sono hotel che ospitano 3000 camere da letto e suite, alcune delle quali dispongono di maggiordomi.
Vi si trovano inoltre un’enorme sala da ballo che si estende su 8000 metri quadrati, 6600 posti tavola, casinò, sale relax, centinaia di negozi, due teatri, cinque ristoranti ed un museo della scienza.
Alla base delle idee progettuali è stato posto sin dall’inizio il concetto di roof garden: pare infatti che proprio da lì nasca il proposito di porre una nave in cima ai tre grattacieli. Nei primi disegni, l’edificio era perfettamente simmetrico: in questo modo l’effetto risultava simile a quello di un edificio di regime. Per questo motivo il giardino è stato decentrato e la struttura modificata.
Ogni giorno l’enorme hotel ospita dai 125 000 ai 150 000 visitatori, di cui 25 000 includono solamente i frequentatori del casinò.
Questo complesso di edifici è stato costruito in un terreno strappato al mare grazie ad un lavoro di bonifica. Per poter costruire però non è bastato solamente bonificare il terreno argilloso, decisamente non indicato a sostenere peso. Per le fondamenta è stato dunque necessario costruire dei muri diaframmatici di calcestruzzo che hanno un’altezza di 50 metri e assumono una forma circolare che potrebbe ricordare ad alcuni quella di un’arachide.
Singapore rappresenta un laboratorio della città del futuro. In questo senso, il Marina Bay Sands non è solo un edificio magnificente ma anche l’immagine di un futuro che sta per arrivare nei paesi più ricchi e densamente popolati.
IL PROGETTISTA
Immagine di www.domusweb.it |
Moshe Safdie, architetto canadese di origine israeliana è nato a Haifa il 14 luglio 1938.
Nel 1953 si è trasferito con la famiglia a Ottawa.
Dal 1955 ha frequentato la McGill University, a Montreal, dove si è laureato con una tesi dal titolo Un sistema edilizio modulare a tre dimensioni.
Ha lavorato a Montreal (Canada) e Philadelphia (USA) e la sua opera maggiore è l’Habitat, il complesso residenziale prefabbricato più grande al mondo che, malgrado le aspre critiche, ha riscosso un grande successo.
Il suo studio, MSA (Moshe Safdie and Associates Inc.) si configura oggi come uno dei maggiori del continente americano.