Ouarzazate: l'impianto solare più grande del mondo
A febbraio del 2016 il re del Marocco Mohamed VI ha inaugurato Noor 1, il primo lotto del più grande impianto solare termodinamico del mondo.
Il parco sorge in un’ampia zona del deserto del Sahara, vicino alla città di Ouarzazate: si trova nella parte nord-ovest del continente africano, non lontano dall’Oceano Atlantico, in un’area prossima all’equatore con un clima semi-desertico.
L’opera è stata fortemente voluta dal governo centrale, che ha stilato un nuovo piano per lo sviluppo economico prevedendo la sostituzione delle fonti esauribili con quelle rinnovabili.
Attualmente l’energia utilizzata dal Paese viene per la maggior parte importata da altri stati, e per il resto prodotta dallo sfruttamento di combustibile fossile. Con la costruzione dell’impianto solare termodinamico di Ouarzazate il Marocco dà una svolta decisiva alla sua politica energetica, puntando sulle fonti rinnovabili e sulla produzione eco-sostenibile.
Il governo di Rabat si propone di produrre il 50% del fabbisogno energetico nazionale tramite fonti alternative entro il 2030, abbattendo la dipendenza dallo sfruttamento dei combustibili fossili e dagli altri paesi, e rendendo il Marocco uno tra i paesi esportatori. I risultati a breve termine saranno già sorprendenti, poiché secondo le previsioni l’accensione del primo lotto provocherà un crollo del costo dell’energia elettrica pari al 44% in tutta l’Africa settentrionale.
La costruzione della centrale termodinamica è iniziata nel 2013, finanziata da un consorzio a maggioranza saudita, partecipato dagli spagnoli, con l’African Development Bank, Climate Investment Funds e diverse istituzioni finanziarie europee; la partecipazione delle aziende locali è pari al 32%.
Per il luogo di costruzione è stata scelta una porzione arida del deserto del Sahara, inutilizzabile ai fini agricoli, grande circa 3000 ettari (quasi 3500 campi da calcio).
L’impianto solare termodinamico conta 500 mila concentratori parabolici disposti su 800 file. Durante il giorno gli specchi ruotano seguendo la posizione del sole. Nelle ore di buio la produzione di energia continua, grazie all’utilizzo della tecnologia a sali fusi, che permette di stoccare il calore accumulato durante le ore di luce e sfruttarlo da 3 a 8 ore dopo il calar del sole. In questo modo si ottengono 20 ore giornaliere di produzione ininterrotte. I pannelli infine sono stati orientati in modo da non essere danneggiati dalle tempeste di sabbia e dai venti desertici.
Il progetto Noor è una grande conquista per il Marocco, un Paese che sta vivendo un momento di rapida crescita e di apertura ai mercati internazionali. La costruzione dell’impianto contribuirà allo sviluppo economico e culturale di tutta la regione e in particolar modo dei villaggi vicini.
Immagini da www.lifegate.it