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Un'orchidea solare

Quando parliamo di pannelli fotovoltaici o di energia solare, la condicio sine qua non è la presenza della luce prodotta dal Sole.
Come ben sappiamo la luce solare non colpisce tutto il Pianeta allo stesso modo: è maggiore nelle zone equatoriali e sempre di meno verso i due Poli.

La ricercatrice Giulia Guidetti, esperta della facoltà di Ingegneria del Massachusetts, ha fatto una scoperta interessantissima, in maniera assolutamente casuale.

Durante la pandemia acquistò numerose piante da appartamento delle quali iniziò a studiare le caratteristiche delle foglie, affascinata dal loro aspetto luminoso e lucente.

Tra le piante acquistate, un’orchidea, chiamata Macodes Petula, la colpì particolarmente. Osservando al microscopio le sue foglie notò che la loro superficie non era piatta, ma presentava una sorta di microtessuto.

Partendo da questa scoperta riuscì a dimostrare l’esistenza di reti ottiche in un sistema vivente, caratteristica mai osservata prima in nessun’altra pianta.
Una peculiarità di questa orchidea è infatti quella di adattarsi benissimo ai luoghi con scarsa illuminazione.
Osservando al microscopio le sue foglie, i ricercatori hanno scoperto che esse presentano delle cellule a forma di cupola in grado di catturare tre volte più luce rispetto alle normali cellule delle piante.
Queste, inoltre, sono perfettamente organizzate in una rete che consente alla pianta di condividere la luce assorbita tra le varie cellule, massimizzando la trasformazione dell’energia luminosa solare in energia chimica necessaria alla pianta per sopravvivere.

Gli studiosi hanno così riprodotto in laboratorio il sistema di raccolta della luce e quello di trasmissione dell’energia messo in uso dalla pianta utilizzando un biomateriale a base di proteine della seta che consentirebbe di migliorare enormemente la flessibilità delle attuali celle solari dei pannelli fotovoltaici.

La validità di questo lavoro ha richiamato diversi finanziatori che hanno versato 1,2 milioni di dollari grazie ai quali i ricercatori potranno continuare a studiare, per altri anni, questi sistemi ottici naturali al fine di migliorare l’efficienza energetica dei pannelli solari.

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Dante Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.it.
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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