Attualmente lo storage dei dati che elaboriamo sui nostri computer avviene su supporti di tipo magnetico, gli hard disk, oppure su disco allo stato solido, SSD.
Si tratta di sistemi oramai collaudati, sicuri, veloci, ma la soluzione trovata dalla società Cerabyte promette di modificare completamente la nostra idea di immagazzinamento dei dati digitali.

La possibilità di ridurre la dimensione dei chip e integrare più transistor all’interno della stessa superficie si è spesso scontrata con i limiti fisici che impediscono ulteriori miniaturizzazioni dei componenti. Diverse tecnologie e diversi studi condotti dai centri di ricerca di differenti università stanno tentando di ridurre ulteriormente questa dimensione, in modo da creare microprocessori in grado di svolgere più operazioni, di scaldare di meno e quindi di essere più parchi nei consumi, ottenendo così notevoli vantaggi prestazionali e spingendo le capacità di computazione oltre i limiti attualmente conosciuti.