Lino, cotone, canapa, lana, seta sono alcuni dei materiali naturali utilizzati per confezionare i nostri abiti. Dalla loro scoperta ad oggi, molte cose sono cambiate, al fine di migliorarli per renderli adatti ad ogni tipo di attività; leggeri, resistenti, intrecciabili con tessuti differenti di tipo artificiale o sintetico che ne migliorano notevolmente le prestazioni.
Ma al MIT, il Massachusetts Institute of Technology, i ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, sono andati oltre.
La pandemia che ha colpito nel 2020 il nostro pianeta ci ha colti parzialmente impreparati, sovvertendo il mondo così come lo conosciamo, annullando in un attimo tutte le certezze acquisite e le pratiche standardizzate e sperimentate.
Scuola, lavoro, trasporti, economia, tutto ha subito un contraccolpo, tutto si è trovato nell’ imprevista condizione di dover modificare ogni singola procedura, ogni singolo processo per far fronte ad una situazione paradossale, imprevista e per molti versi ingestibile.
Le lenti a contatto sono spesso fedeli compagne per molti di noi: c'è chi le sceglie come soluzione cosmetica; chi, come gli sportivi, per grande comodità; altri per correggere deficit visivi.
Il cinema, e soprattutto la fantascienza, hanno sempre spinto il concetto di lente a contatto ben oltre le sue normali funzioni, rendendole in grado di migliorare o aumentare i poteri di chi le indossa.