Il ritorno di Goldrake?

Tutti conosciamo il Elon Musk, il visionario miliardario dalla cui mente sono nati progetti quali Tesla, l’auto a guida autonoma, SpaceX il vettore i voli spaziali turistici, Hyperloop One il supertreno a levitazione magnetica capace di superare I 1000 km/h all’interno di un tunnel. La sua mente geniale continua a partorire idee e progetti e la sua forza economica a concretizzarli.

L’ultimo in ordine di tempo è la costruzione di un robot gigante, per intenderci come Jeeg Robot d’Acciaio o Goldrake, i giganteschi robot mecha da combattimento che hanno riempito la nostra infanzia è fatto sognare generazioni di adolescenti.
“It is time to create a mecha”, questa è l’affermazione che Musk ha lanciato sulla rete tramite un tweet, affermazione che fatta da chiunque altro sarebbe apparsa come una battuta o una provocazione. La differenza sta nel fatto che ogni volta che Elon ha proposto qualcosa di folle o incredibile, si è poi trasformato in progetto reale e sviluppato industrialmente.

 

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Musk ha sempre fatto riferimento al mondo fantastico giapponese dal quale ha tratto ispirazione per molte delle sue idee. Lui stesso ha citato più volte di aver visto alcuni manga giapponesi quale “Your Name” del 2016 e la serie “Spirited Away” di Hayao Miyazaki oltre all’arcinoto Neon Genesis Evangelion di Hideaki Anno. Sicuramente qualcosa bolle in pentola e anche l’affermazione di qualche giorno fa di aver sviluppato una tecnologia in grado di fondere insieme uomini e computer spinge in questa direzione. I mecha lo sappiamo, sono giganteschi robot pilotati da un essere umano al suo interno, molte volte in totale simbiosi tra meccanismo ed essere organico. Tutte queste indicazioni fanno pensare che questa folle idea, sia più di un semplice pensiero e che, Musk stia realmente progettando di realizzare questo suo sogno segreto.

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Sono in molti a tifare e sperare che questa non sia solo una fantasia e che presto sia possibile vedere in giro giganteschi robot che collaborano con gli essere umani nei lavori più pericolosi, gravosi e complessi.

 

Immagini da www.dbzfreaks.com assodigitale.it

A cura di Davide Emanuele Betto.

 

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