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Maglioni di lana piegati in diversi colori su sfondo in legno scuro.

Le fibre animali: origine, proprietà e usi sostenibili

Quando pensi alla lana o alla seta, è facile dimenticare che dietro questi materiali morbidi e preziosi si nasconde un’antica alleanza tra esseri umani e animali. Le fibre di origine animale rappresentano un capitolo affascinante della storia della tecnologia tessile.

Nate dalla tosatura, dalla raccolta o dalla trasformazione di secrezioni animali, queste fibre hanno protetto, riscaldato, ornato e perfino raccontato intere civiltà.

Le principali fibre animali

Le fibre naturali animali derivano da tre fonti principali:

  • vello o peli di mammiferi (pecore, capre, camelidi);
  • peluria fine di animali rari (conigli, buoi muschiati);
  • bava filamentosa di insetti, come il baco da seta.

Ogni fibra ha una storia, un habitat d’origine e proprietà uniche: elasticità, finezza, lucentezza, capacità termica e traspirabilità.

1. Fibre da vello o peli
Sono le più diffuse al mondo per la produzione tessile e sono ricavate dalla tosatura del vello di alcune razze animali.

Ovini

  • Lana: dalla pecora comune, Ovis aries.
  • Lana Merino: fine e pregiata, ottenuta da pecore merinos
  • Lana Shetland: più rustica, ottenuta da pecore delle Shetland, in Scozia.


    Pecore selvatiche delle isole Shetland, Regno Unito.

Caprini

  • Cashmere: dalla Capra hircus himalayana.
    Le capre da cashmere a causa dell’intenso freddo delle regioni in cui vivono sviluppano due manti, uno superficiale chiamato giarra, con peli grossolani e ruvidi e un sottomantello più vicino al corpo composto da lanugine corta, sottile e molto calda, detto duvet, che costituisce il cashmere.
  • Mohair: dalla capra d’Angora, con vello lucente e setoso.


    Capre Cashmere a Changthang, Ladakh.

Camelidi

  • Alpaca: fibre ottenute dal vello dell’alpaca, animale simile al lama, disponibile in due varietà: Huacaya e Suri.
  • Lama: fibra più grossolana.
  • Vigogna: rarissima e molto pregiata.
  • Cammello: dal sottomantello del cammello a due gobbe, Camelus bactrianus.


    Gregge di alpaca.


2. Fibre da bava filamentosa
Le fibre di questo gruppo sono davvero speciali: provengono da una sostanza filamentosa prodotta da alcuni insetti per costruire i loro bozzoli protettivi. La più conosciuta (e utilizzata) è la seta, una fibra preziosa che si ottiene principalmente dal baco da seta.
La seta è una fibra naturale di origine animale a filamento continuo: può essere srotolata in un filo lunghissimo e sottile, fino a 900 metri da un solo bozzolo! Le altre fibre animali, invece, sono discontinue e devono essere filate (cioè attorcigliate tra loro) per ottenere un filo.

  • Seta Mulberry: è la più comune e pregiata. Deriva dai bozzoli del baco da seta, Bombyx mori, che si nutre esclusivamente di foglie di gelso (in inglese: mulberry).
  • Seta Shappe: chiamata anche "seta etica", perché i bozzoli vengono raccolti dopo che il baco è già uscito. Il filo è quindi più corto e discontinuo, ma questa pratica è considerata più rispettosa degli animali.
  • Seta Bourette: è una seta ottenuta dagli scarti della lavorazione della seta Mulberry. È meno liscia e lucente, ma più economica e utilizzata spesso in tessuti grezzi o rustici.
  • Seta Tussah: prodotta da bachi selvatici, che non vivono in allevamento, e si nutrono di foglie di querce o altre piante spontanee.
    Il filato è più grezzo e di colore naturale più scuro.
  • Seta Eri e Muga: originarie dell’India, sono considerate ecologiche e sostenibili. Anche in questo caso, l'insetto non viene ucciso per la raccolta della fibra. La seta Muga, in particolare, ha un colore dorato naturale ed è molto apprezzata per la sua resistenza.


    Bozzoli e bachi da seta per la produzione della seta.


3. Fibre da peluria fine

Sono fibre rare e pregiate.

  • Angora: dal coniglio d’Angora, morbida ma delicata.
  • Qiviut: dal bue muschiato artico, tra le più calde al mondo.


    Mandria di buoi muschiati.

Perché scegliere le fibre animali?

Le proprietà che rendono queste fibre ancora oggi attuali sono:

  • isolamento termico → trattengono il calore;
  • traspirabilità → lasciano passare il vapore acqueo;
  • elasticità e resilienza → resistono alle deformazioni;
  • lucentezza → evidente nella seta;
  • biodegradabilità →  si degradano naturalmente.  

Grazie a queste caratteristiche le fibre animali vengono utilizzate non solo nell’abbigliamento, ma anche in settori come il design, l’artigianato, l’arredamento e persino la cosmesi (es. seta idrolizzata).

Criticità e sostenibilità

Le fibre animali sono apprezzate per le loro eccellenti proprietà: sono calde, traspiranti, resistenti all’usura e, spesso, molto eleganti al tatto e alla vista. Tuttavia, non sono prive di criticità, che è bene conoscere per diventare consumatori e cittadini più consapevoli.

  • Delicatezza: molte fibre animali, come la seta o la lana merino, richiedono lavaggi delicati. Un trattamento aggressivo può danneggiarne le caratteristiche naturali.
  • Costo elevato: alcune fibre, come il cachemire o la vigogna, sono estremamente pregiate e quindi molto costose, anche perché la loro produzione è limitata e laboriosa.
  • Vulnerabilità: lana e seta possono essere attaccate da tarme o scolorirsi se esposte a lungo alla luce diretta.
  • Aspetti etici: è questo il punto oggi più dibattuto. Cresce l'attenzione verso il benessere animale, la tracciabilità delle filiere produttive e l’impatto ambientale degli allevamenti. Alcuni metodi tradizionali di raccolta, come la produzione di seta o la tosatura intensiva, sono messi in discussione da parte dell’opinione pubblica e di molti consumatori.

Per rispondere a queste criticità, oggi si stanno diffondendo soluzioni più etiche e sostenibili.

  • Seta cruelty-free ottenuta lasciando che il baco completi il suo ciclo vitale prima dell’estrazione del filo, evitando di ucciderlo nel bozzolo.
  • Pratiche di tosatura rispettosa che evitano sofferenze agli animali e si svolgono in condizioni di benessere controllato.
  • Certificazioni che garantiscono la trasparenza e il rispetto dell’ambiente e degli animali lungo tutta la filiera.

Parlare di fibre oggi significa anche educare a una scelta consapevole, in cui la qualità del materiale si intreccia con la responsabilità verso il pianeta e le altre forme di vita.

Un filo che viene da lontano

Le fibre animali sono usate sin dalla preistoria. I primi capi in lana risalgono al Neolitico, mentre la seta era già conosciuta in Cina nel terzo millennio a.C. e veniva trasportata lungo la mitica Via della Seta fino all’Europa.
Ogni fibra è un piccolo viaggio nel mondo: la lana proviene dalle steppe, la seta dalle foreste cinesi, l’alpaca dagli altipiani peruviani. Basta osservarli per capire come ogni tessuto parli di climi, culture e popoli.

Curiosità

  • La seta è formata da fibre proteiche, principalmente fibroina, avvolta da una sostanza collosa detta sericina.
  • La lana ha una struttura scagliosa che facilita la filatura e l’infeltrimento.
  • Il cashmere proviene solo dal sottovello della capra, raccolto manualmente durante la muta primaverile.
  • Il qiviut può essere raccolto senza tosatura: il bue muschiato lo perde naturalmente in primavera.

Studiare questi materiali significa riflettere sul legame tra natura e tecnica, tradizione e innovazione, risorse e cultura.


DAL BLOG ALLA LEZIONE IN CLASSE

Questo approfondimento completa e arricchisce i contenuti dell’unità 7, Le fibre tessili, del manuale di Tecnologia di Lattes Editori, Infinito Tecnologico, offrendo spunti per sviluppare collegamenti tra scienze, tecnologia e sostenibilità.

Spunti didattici

  • Confronta le diverse fibre naturali (vegetali, animali, minerali) analizzando vantaggi, svantaggi e impatto ambientale.
  • Approfondisci il ciclo produttivo della lana o della seta, anche con supporti video o infografiche.
  • Discuti in classe il tema dell’etica nella moda e della produzione sostenibile dei tessuti.

Attività

  • Creare una mappa concettuale sulle fibre animali.
    Obiettivo
    : visualizzare in modo chiaro ed efficace le conoscenze acquisite.

    • Dividere il foglio in tre grandi aree: origine, proprietà, usi.
    • Inseririre le diverse fibre animali (lana, alpaca, mohair, seta, ecc.) collegandole ai loro animali d’origine, alle caratteristiche fisiche (morbidezza, isolamento termico, lucentezza, elasticità) e agli impieghi nel mondo della moda e dell’industria.
    • È possibile poi personalizzare la mappa su un foglio individuale o in digitale, anche con icone, disegni o immagini ritagliate da riviste.

  • Schede comparative tra le fibre tessili.
    Obiettivo: sviluppare capacità di osservazione e confronto critico.

    Gli studenti preparano una tabella comparativa tra le fibre animali, vegetali e sintetiche, confrontando diversi parametri. 
    La compilazione può avvenire dopo una ricerca o una lezione partecipata.
    • Origine
    • Aspetto visivo (lucentezza, colore)
    • Morbidezza al tatto
    • Isolamento termico
    • Traspirabilità
    • Costo di produzione
    • Impatto ambientale
    • Cruelty-free?

  • Dibattito in classe: moda sostenibile e diritti degli animali.
    Obiettivo: stimolare senso critico, argomentazione e consapevolezza.

    • Divisi in gruppi, ogni gruppo sostiene posizioni diverse in un dibattito.
      - La lana è un materiale naturale e sostenibile.
      - Meglio fibre sintetiche, che non sfruttano gli animali.
      - La seta è un lusso che ha un costo etico troppo alto.
    • Ogni gruppo fa una piccola ricerca e presenta le proprie argomentazioni, possibilmente supportate da dati, foto o citazioni.
    • Si conclude con una riflessione collettiva: quali alternative possiamo scegliere come consumatori?
05 Giugno 2025

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

La Casa editrice

Lattes Editori pubblica libri di testo per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il catalogo offre agli insegnanti e agli studenti titoli sempre aggiornati sull’attività didattica e sulle nuove piattaforme multimediali per la scuola.
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