I ricercatori della Nanyang Technological University di Singapore stanno lavorando ad un sistema in grado di trasformare qualsiasi superficie in uno schermo con capacità touch. Se questo progetto si concretizzasse renderebbe possibile, in un futuro non molto lontano, trasformare finestre, muri, tavoli o qualunque altra superficie, in elementi in grado di interagire con un computer e di interpretare i nostri segni e la nostra grafia. Dunque, non sarebbe più necessario dotarsi di superfici realizzate appositamente a tale scopo, come le Lavagne Interattive Multimediali che vengono utilizzate nelle nostre classi.
Il nome di questo sistema è S.T.A.T.I.N.A. acronimo della parole inglesi (Speech Touch and Acoustic Tangible Interfaces for Next-generation Applications) e, secondo quanto affermato dal professor Andy Khong della N.T.U., si tratta un dispositivo che usa un approccio differente rispetto a sistemi simili, come ad esempio INTEL. Infatti, quest’ultimo funziona grazie a una telecamera che monitorizza i tocchi della mano sulla superficie; S.T.A.T.I.N.A. basa invece la sua capacità interpretativa sulle vibrazioni determinate dalla pressione che dita o strumenti di diverso tipo esercitano sulle superfici interessate. Un sistema di sensori, registra le vibrazioni generate dalla pressione e trasforma queste onde in segnali che vengono interpretati dal software sul computer. Calcolando poi la differenza di tempo impiegato dalle vibrazioni per raggiungere i sensori, il sistema individua la posizione dove il tocco ha avuto luogo. In questo modo i sensori potrebbero lavorare addirittura su un’immagine proiettata sul muro.
Installati su qualunque superficie, ad esempio una classica lavagna in ardesia, la trasformano in uno schermo interattivo e sensibile alla pressione. L’applicazione di questi dispositivi consentirebbe notevoli risparmi; una normale LIM ha oggi un costo piuttosto alto, senza dimenticare i necessari dispositivi touch ad essa abbinati, anch’essi decisamente costosi.
Il sistema, frutto di un finanziamento di 250.000 dollari concessi dalla National Research Foundation, è già stato testato su differenti tipi di superfici: legno, alluminio, acciaio, vetro e plastica. Ora si sta lavorando sull’inclusione di webcam per permettere ai sensori di monitorare contemporaneamente tocchi multipli.
Immagine da media.ntu.edu.sg
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
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