Si parla sempre più spesso di auto elettriche e di come queste cambieranno il modo di pensare le autovetture. Ma ancor prima che queste si siano affermate sul mercato giunge, da una società olandese, un grande cambiamento capace di avviare una rivoluzione nella rivoluzione.

Uno dei maggiori limiti dei veicoli elettrici, e sicuramente uno dei motivi che ha reso finora difficile la loro affermazione sul mercato, sono i tempi di ricarica e la durata non proprio eccezionale delle batterie e quindi dei chilometri percorribili. Nuove tecnologie, sempre più all’avanguardia e sempre più sostenibili sono in via di sviluppo in tutto il mondo, ma una delle più interessanti arriva proprio dall'Italia.

Tutti sappiamo che le auto del futuro, dell’immediato futuro, saranno probabilmente elettriche. Questo nasce dall’esigenza di ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico e acustico nelle nostre città e in generale sul pianeta.
Ma realizzare una macchina 100% elettrica presenta grandi differenze rispetto ad un’auto tradizionale.
Per capire meglio entriamo nel processo produttivo e nelle scelte tecniche che gli ingegneri automobilisti devono affrontare per la loro realizzazione.

Stiamo assistendo da tempo a innumerevoli innovazioni nel campo dell’automotive: guida autonoma, elettrificazione, digitalizzazione dei trasporti, tecnologie Lidar. C'è un altro campo, particolarmente interessante, sul quale sta lavorando da tempo l’azienda tedesca ZF Group.

La ricerca di nuove soluzioni capaci di fornirci batterie dalla durata molto più lunga e dalla facilità e rapidità di ricarica, sono condotte contemporaneamente in molti istituti e centri di ricerca.
La consapevolezza è quella che il primo che scoprirà questo Sacro Graal, consentirà al mondo di realizzare quella transizione green che tutti auspichiamo.

Il vero collo di bottiglia che frena la diffusione dell’automotive elettrica è da sempre rappresentato dalle batterie. Le auto con questo sistema di propulsione sono costose, hanno una durata della carica relativamente breve e una richiesta di cicli di ricarica frequenti, nonché una rapida usura dei componenti e complessi sistemi di smaltimento.
Per affrontare e risolvere questi problemi, uno dei maggiori esperti in materia, il fisico Jeff Dahn, punto di forza dei laboratori di ricerca Teslae da sempre impegnato nello studio e nel miglioramento delle batterie a ioni di litio, è riuscito a raggiungere un incredibile risultato.