Che le ossa - in particolare quelle umane - venissero considerate un elemento strutturale simile a travi e pilastri delle costruzioni, in virtù della loro funzione portante, non è una notizia originale.
La notizia interessante è che un team di ricercatori delle Università americane Case Western Reserve, Cornell e Purdue, ha iniziato a indagare e analizzare la loro struttura interna, il modo in cui le loro fibre sono composte e disposte, con lo scopo dichiarato di ottenere informazioni e schemi utili alla realizzazione di un nuovo materiale, stampabile in 3D.

Abbiamo visto come l’agricoltura 4.0 nasca dall’integrazione tecnologica tra il settore primario e le nuove tecnologie per consentire di migliorare la produzione agricola, abbassare i costi e, al tempo stesso, ridurre l’impatto ambientale dei metodi di coltivazione tradizionali. Purtroppo però le previsioni per il futuro non sono molto rosee, perché, secondo fonti FAO, già oggi 800 milioni di persone soffrono la fame, ossia sono tagliate fuori dall’accesso continuo e regolare al cibo.

Digitale e innovazione tecnologica stanno entrando prepotentemente anche nel mondo dell’agricoltura.
Infatti, in base a una serie di studi realizzati dall’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano insieme al laboratorio RISE (Research and Innovation for Smart Enterprises) dell’Università di Brescia, si è registrata una crescita digitale del 270% rispetto al 2017.

La possibilità di ridurre la dimensione dei chip e integrare più transistor all’interno della stessa superficie si è spesso scontrata con i limiti fisici che impediscono ulteriori miniaturizzazioni dei componenti. Diverse tecnologie e diversi studi condotti dai centri di ricerca di differenti università stanno tentando di ridurre ulteriormente questa dimensione, in modo da creare microprocessori in grado di svolgere più operazioni, di scaldare di meno e quindi di essere più parchi nei consumi, ottenendo così notevoli vantaggi prestazionali e spingendo le capacità di computazione oltre i limiti attualmente conosciuti.

I nostri dispositivi elettronici diventano sempre più complessi, ricchi di funzioni, capaci di comandare e controllare qualunque dispositivo intorno a noi. Aprire l’auto, accendere le luci, abbassare le tapparelle, avviare musica all’impianto stereo di casa. Dal cellulare si è passati poi agli smartphone, capaci di fornire dati biometrici sulla nostra attività fisica e sportiva in ogni momento della giornata, di seguirci negli allenamenti, di consigliarci ma anche di avvisarci in caso di problemi.