
I tessuti intelligenti
Sempre più spesso, durante la nostra giornata, facciamo uso dei cosiddetti wareable ossia gli indossabili, apparecchiature elettroniche smart in grado di rilevare molti dei parametri vitali e fisici che il nostro corpo invia continuamente. Le applicazioni a cui sono destinate queste apparecchiature sono moltissime e, in campo medico, vanno dal rilevamento delle aritmie cardiache o dei valori dell’insulina nel sangue per i diabetici, fino a quelle sportive dove fasce o smartwatch analizzano e rilevano ogni parametro vitale che i nostri muscoli trasmettono durante l’attività fisica al fine di migliorare la performance.
Finora si è trattato di dispositivi in più, da applicare, come fasce o cerotti che, a contatto con la superficie del nostro corpo, rilevano queste informazioni.
Il passaggio successivo dovrà essere quello di integrare queste capacità smart direttamente nei nostri abiti in modo da ricevere tutte le informazioni necessarie semplicemente indossando la nostra camicia o il maglione preferito.
Ancora una volta al MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, fucina di idee e innovazioni, i ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) hanno realizzato, per la prima volta, dei tessuti che integrano nelle proprie fibre materiali piezoresistivi capaci di reagire alla pressione e di rilevare anche i più piccoli movimenti del nostro corpo mantenendo la traspirabilità e la comodità dei nostri abiti.
Software di intelligenza artificiale, capaci di apprendere automaticamente, raccolgono poi questi dati rilevati dai sensori posti all’interno delle fibre e ne interpretano e correggono i risultati per fornirci risposte efficaci e opportune.
In questo modo è possibile raccogliere una quantità di informazioni sicuramente maggiore, in maniera non invasiva e senza dover posizionare ulteriori sensori sul nostro corpo.
Le sperimentazioni sono già state diverse su vari capi di abbigliamento: ci sono i calzini che riescono a percepire quando l’utente si accovaccia oppure sta in punta di piedi, c’è il gilè capace di riconoscere le posizioni assunte dalla persona o i guanti in grado di riconoscere ciò che viene toccato.
L’altro vantaggio, evidenziato dai ricercatori del MIT, riguarda il costo di questa tecnologia: economica e facilmente integrabile negli indumenti, rende possibile la sua applicazione su larga scala.
Gli impieghi sono tantissimi, basti pensare agli atleti che, indossando una tuta, potrebbero rilevare una quantità enorme di informazioni in merito alla postura o alla corretta esecuzione di un esercizio oppure per gli anziani che vivono da soli, dando la possibilità di prevenire eventuali cadute dovute a errata deambulazione.