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Onda del mare che si infrange sotto un cielo limpido, simbolo del ruolo degli oceani nella cattura della CO₂ e nella lotta al cambiamento climatico.

Il mare che cattura l'anidride carbonica

Ogni anno, miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO₂) vengono immesse nell’atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale.
Gli scienziati di tutto il mondo cercano da tempo una soluzione efficace per ridurre la concentrazione di CO₂ e una delle più promettenti arriva dal mare.

Una giovane startup italiana ha sviluppato una tecnologia innovativa capace di trasformare la CO₂ in bicarbonato di calcio Ca(HCO₃)₂, una sostanza già presente negli oceani e usata da molti organismi marini per costruire conchiglie e coralli.

Come funziona il processo

Il principio è semplice e naturale. La CO₂ catturata dall’aria o dai fumi industriali viene disciolta in acqua di mare e fatta reagire con minerali contenenti ioni di calcio e magnesio.
In questo modo si forma bicarbonato di calcio, una sostanza stabile e innocua, che può restare disciolta negli oceani per migliaia di anni senza alterare gli equilibri dell’ambiente marino.
In pratica, si tratta di riprodurre un processo già presente in natura, ma in modo più rapido e controllato, così da immagazzinare il carbonio in forma solida e sicura.

Il mare come alleato

Gli oceani sono il più grande “polmone blu” del pianeta: assorbono già circa un terzo della CO₂ prodotta dall’uomo. Come ricorda anche l’ONU nell’Agenda 2030 – Goal 14 “Vita sott’acqua, tutelare gli ecosistemi marini è fondamentale per mantenere in equilibrio il clima globale.

Con questa nuova tecnologia, potrebbero diventare anche una banca naturale del carbonio, capace di trasformare un gas inquinante in una risorsa stabile.
Il bicarbonato prodotto, infatti, può persino favorire la ricostruzione dei coralli e la neutralizzazione dell’acidità marina, due problemi oggi aggravati dal cambiamento climatico.

I vantaggi per l’ambiente

Rispetto ad altre forme di stoccaggio della CO₂ (come i depositi sotterranei), questo metodo è più sicuro e a basso rischio di dispersione.
Il processo utilizza materiali naturali e abbondanti come acqua di mare e minerali calcarei, evitando l’uso di sostanze tossiche.
L’obiettivo è duplice: ridurre le emissioni in atmosfera e allo stesso tempo ripristinare l’equilibrio chimico degli oceani, oggi messi in crisi dall’acidificazione.
Trasformare la CO₂ in bicarbonato di calcio non è solo una scoperta scientifica: è un esempio concreto di tecnologia ispirata alla natura che se sviluppata su larga scala, potrebbe contribuire in modo significativo al raggiungimento dei Goal 13 e 14 dell’Agenda 2030.

Agenda 2030 e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

L’articolo si intreccia con diversi Goal dell’Agenda 2030, che puoi evidenziare negli spunti didattici o nelle conclusioni:

  • Goal 7 – Energia pulita e accessibile
    Sviluppare tecnologie che trasformano la CO₂ in materiali utili favorisce un’energia più pulita e processi produttivi sostenibili.
  • Goal 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture
    Promuovere innovazioni che combinano chimica e ambiente stimola la ricerca di soluzioni per un’industria più verde.
  • Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico
    Ridurre la concentrazione di CO₂ significa agire direttamente sulle cause del riscaldamento globale.
  • Goal 14 – Vita sott’acqua
    Restituire equilibrio chimico agli oceani protegge la biodiversità marina e gli ecosistemi costieri.

DAL BLOG ALLA LEZIONE IN CLASSE

Questo approfondimento completa e arricchisce i contenuti dell’Unità 5 ⋅ Elettricità e fonti di energia – Nuove fonti di energia del manuale di Tecnologia di Lattes Editori, Infinito Tecnologico, offrendo spunti per sviluppare collegamenti tra scienze, tecnologia e sostenibilità.

Spunti didattici

  • Analizza il ruolo della CO₂ nel cambiamento climatico.
  • Comprendi il processo chimico che trasforma la CO₂ in bicarbonato di calcio.
  • Confronta le diverse strategie di stoccaggio del carbonio (suolo, sottosuolo, oceani).
  • Rifletti su come la tecnologia possa imitare i processi naturali per ridurre l’inquinamento.
  • Collega il tema ai Goal 13 e 14 dell’Agenda 2030.

Attività

1. La CO₂ invisibile
Obiettivo: visualizzare il ciclo del carbonio.

  • Realizza una mappa concettuale che colleghi atmosfera, oceani, vegetazione e attività umane.
  • Indica dove avviene l’assorbimento e dove l’emissione di CO₂.
  • Aggiungi simboli o colori per distinguere i processi naturali da quelli artificiali.

2. Dalla CO₂ al “sale del mare”
Obiettivo: capire come l’anidride carbonica può trasformarsi in una sostanza utile e non inquinante.

  • In coppia, disegna lo schema del percorso della CO₂: dall’aria al mare, fino alla formazione del “sale di calcio” (bicarbonato).
  • Scrivi accanto ogni fase con una breve spiegazione in parole tue.
  • Collega il processo al mondo marino, mostrando come coralli e conchiglie usano il calcio per costruire i loro gusci.

3. Il mare come alleato
Obiettivo: collegare scienza e sostenibilità.

  • Dividi la classe in gruppi: ciascuno analizza un beneficio (riduzione CO₂, tutela dei coralli, equilibrio marino).
  • Ogni gruppo prepara una mini-presentazione con immagini e dati.
  • Conclusione collettiva: il mare può davvero essere un “polmone blu” del futuro?

4. Laboratorio delle idee
Obiettivo: stimolare la creatività e il pensiero progettuale.

  • Inventa una tecnologia bioispirata per ridurre l’inquinamento da CO₂.
  • Descrivi materiali, funzionamento e vantaggi ambientali.
  • Presenta il progetto con un poster o modello 3D realizzato in gruppo.

Queste attività aiutano a comprendere che la tecnologia, quando si ispira alla natura, può davvero diventare una risorsa preziosa per il futuro del pianeta — e che anche in classe è possibile contribuire al cambiamento, partendo dalla conoscenza.

16 Ottobre 2025

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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