
I leganti, tra tradizione e innovazione sostenibile
Nell’edilizia, nella chimica e perfino nella stampa 3D, i leganti svolgono un ruolo silenzioso ma fondamentale: tenere insieme materiali diversi, dando loro coesione, resistenza e durabilità. Dai tempi delle piramidi costruite con calce e gesso, fino ai moderni geopolimeri e ai bio-adesivi ricavati da scarti vegetali, i leganti sono il filo invisibile che unisce passato, presente e futuro della tecnologia dei materiali.
Nel tempo questa particolare categoria di materiali ha subito diverse evoluzioni ampliando gli ambiti di applicazione con nuove soluzioni e caratteristiche.
Le tipologie di leganti
- Leganti tradizionali minerali
• Calce: usata sin dall’antichità, resistente e traspirante, oggi riscoperta nel restauro e nella bioedilizia.
• Gesso: rapido nell’indurimento, ideale per intonaci e finiture interne.
• Cemento Portland: la rivoluzione del XIX secolo, ancora oggi il più diffuso legante, anche se responsabile di elevati consumi energetici e emissioni di CO₂. - Leganti organici e sintetici
• Resine epossidiche: eccellenti in adesione e resistenza chimica, usate in edilizia, elettronica e pavimentazioni industriali.
• Poliuretani e siliconi: versatili, elastici e durevoli, perfetti in sigillanti, colle e rivestimenti.
• Acrilici a base d’acqua: sempre più diffusi grazie al basso impatto ambientale e alla riduzione dei VOC (composti organici volatili). - Leganti naturali e bio-based
• Caseina, amidi e colle animali: protagonisti per secoli in falegnameria e cartotecnica, oggi ripensati in chiave “green”.
• Hempcrete e leganti a base di canapa: uniscono fibre vegetali e calce, creando materiali isolanti e sostenibili.
• Micelio e alghe: nuove frontiere della bioedilizia, con prodotti biodegradabili e ad alta efficienza.
Una tradizione millenaria
I leganti non sono solo sostanze, ma anche tecniche di utilizzo che hanno accompagnato la storia dell’edilizia e dell’artigianato.
- Muratura in calce e pietra: usata già dai Romani, garantiva solidità e traspirazione delle pareti.
- Intonacatura e stucchi a base di gesso: applicati in strati sottili per decorazioni e rifiniture interne.
- Malte cementizie: dal XIX secolo hanno permesso di realizzare opere resistenti e durevoli, come ponti e dighe.
- Collanti naturali in falegnameria: colle animali, amidi e caseina hanno permesso di incollare legno e carta per secoli.
Queste tecniche, ancora oggi utilizzate nel restauro e nella bioedilizia, costituiscono la base da cui derivano le nuove tecnologie.
Tecniche innovative
L’innovazione tecnologica e l’uso di nuovi materiali stanno cambiando radicalmente i processi lavorativi e il campo di applicazione dei leganti.
Tra le tecnologie più innovative troviamo:
- binder jetting → in questa tecnologia, un legante liquido sostituisce il collante tradizionale e viene depositato strato dopo strato su polveri metalliche o ceramiche, permettendo di costruire oggetti complessi con grande rapidità. Dopo la stampa, un trattamento di sinterizzazione (riscaldamento e talvolta pressione) consolida la struttura.
- 3D concrete printing → la stampa 3D di calcestruzzo usa leganti speciali per costruire interi edifici “layer by layer”. È una delle innovazioni più promettenti per ridurre costi e tempi nei cantieri, con un occhio alla sostenibilità grazie a miscele alleggerite o geo-polimeriche.
Il futuro passa per la sostenibilità
Negli ultimi anni la ricerca sui leganti non si concentra più soltanto sulla resistenza o sulla velocità di presa, ma soprattutto sulla capacità di ridurre l’impatto ambientale e garantire prestazioni sempre più elevate. L’edilizia e l’industria chiedono soluzioni che uniscano efficienza, innovazione e rispetto per il pianeta.
In quest’ottica si inseriscono tecnologie in fase di sperimentazione e materiali nati dalle ricerche di laboratorio più avanzate.
- Geopolimeri: sono leganti derivati da materiali naturali ricchi di silicio e alluminio (come ceneri vulcaniche o industriali). Hanno un processo produttivo molto meno energivoro rispetto al cemento Portland e offrono una maggiore resistenza alle alte temperature e agli agenti chimici. Sono considerati una delle alternative più promettenti per un’edilizia a basse emissioni.
- Nanoadditivi: l’aggiunta di nanoparticelle (come nanotubi di carbonio, silice o grafene) permette di migliorare le proprietà meccaniche dei leganti anche in piccole quantità. Grazie a queste tecnologie, le malte e i calcestruzzi diventano più durevoli, resistenti e performanti, senza aumentare i consumi di materiale.
- Leganti da scarti: l’economia circolare trova applicazione anche qui. Ceneri volanti provenienti dalle centrali, residui agricoli come bucce o fibre vegetali o polveri di scarto industriale possono trasformarsi in nuovi leganti. In questo modo si riduce l’impatto delle discariche e si crea valore da ciò che prima era rifiuto.
- Colle prive di formaldeide: usati soprattutto nel settore del legno e dei pannelli truciolari, sostituiscono i collanti tradizionali a base di resine ureiche. Eliminando la formaldeide, sostanza nociva per la salute, garantiscono ambienti interni più sani e rispettosi delle normative europee sulla qualità dell’aria.
Tabella comparativa
TIPOLOGIA | ESEMPI | PUNTI DI FORZA | LIMITI | INNOVAZIONI |
Minerali | Calce, gesso, cemento | Durabilità, resistenza | Elevata CO2 (cemento) | Geopolimeri, cementi a basse emissioni |
Organi sintetici | Resine, poliuretani, siliconi | Versatilità, resitenza chimica | Derivano da petrolio | Formulazioni bio-based, riduzione VOC |
Naturali e bio | Amidi, caseina, canapa, micelio | Biodegradabilità, sostenibilità | Resistenze inferiori | Bio-adesivi senza formaldeide, hempcrete |
Tecnologici | Binder jetting, 3D concrete | Innovazione, personalizzazione | Costi elevati, standard mancanti | Stampa edilizia in scala, materiali ibridi |
Agenda 2030 e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
L’articolo si intreccia con diversi Goal dell’Agenda 2030, che puoi evidenziare negli spunti didattici o nelle conclusioni:
- Goal 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture
Sviluppare tecnologie sostenibili nei materiali da costruzione stimola l’innovazione e favorisce infrastrutture più resilienti. - Goal 11 – Città e comunità sostenibili
La bioedilizia e l’uso di leganti a basse emissioni contribuiscono alla costruzione di spazi abitativi più sicuri, sani e rispettosi dell’ambiente. - Goal 12 – Consumo e produzione responsabili
L’impiego di scarti agricoli e industriali nei leganti riduce i rifiuti e promuove l’economia circolare. - Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico
Scegliere materiali che limitano le emissioni di CO₂ (come geopolimeri o bio-leganti) significa agire concretamente per ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia. - Goal 15 – Vita sulla terra
La valorizzazione di risorse naturali come canapa e micelio favorisce la tutela degli ecosistemi e incentiva pratiche agricole sostenibili.
DAL BLOG ALLA LEZIONE IN CLASSE
Questo approfondimento completa e arricchisce i contenuti dell'unità 1 – Tecnologia e scienze dei materiali del manuale di Tecnologia di Lattes Editori, Infinito Tecnologico, offrendo spunti per sviluppare collegamenti tra scienze, tecnologia e sostenibilità.
Spunti didattici
- Confronta in classe i diversi tipi di leganti, analizzandone vantaggi, limiti e impatti ambientali.
- Rifletti su come i materiali tradizionali siano stati reinventati in chiave moderna e sostenibile.
- Approfondisci il ruolo dei leganti nella stampa 3D e nella nuova edilizia.
- Collega il tema alla storia dell’arte e dell’architettura: dalle piramidi ai grattacieli stampati in 3D.
Attività
- Mappa dei leganti
Obiettivo: classificare i leganti in base all’origine e agli utilizzi.
- Organizza una mappa concettuale con tre categorie principali: minerali (calce, cemento, gesso), sintetici (resine, epossidiche, poliuretani), naturali/bio-based (caseina, canapa, micelio).
- Per ogni categoria aggiungi esempi, proprietà e usi più comuni.
- Completa con simboli o immagini esplicative.
- La mappa può essere realizzata su cartellone o con un’app digitale (Coggle, MindMeister).
- Schede comparative dei leganti
Obiettivo: sviluppare capacità di confronto tecnico e ambientale.
- Gli studenti realizzano una tabella che metta a confronto almeno 4 leganti diversi (es. cemento, calce, resina epossidica, geopolimero).
- Parametri: composizione, tempi di presa, resistenza, impatto ambientale, costo, principali applicazioni.
- Conclusione con una breve riflessione: quale legante sarebbe più adatto per costruire un edificio sostenibile e perché?
- Esperimento pratico: il gesso prende forma
Obiettivo: osservare la reazione di presa e indurimento di un legante tradizionale.
- Prepara una piccola quantità di gesso e versala in stampini di plastica.
- Cronometra i tempi di presa e osserva il calore sprigionato dalla reazione.
- Confronta i risultati con i tempi di presa della calce (solo in forma teorica o con schede descrittive).
- Documenta l’esperienza con foto e brevi relazioni.
- Inchiesta sui bio-leganti emergenti
Obiettivo: stimolare la ricerca e la consapevolezza ambientale.
- Ogni studente sceglie un bio-legante innovativo (micelio, alghe, amido modificato, hempcrete).
- Prepara una scheda con: origine, applicazioni attuali, vantaggi rispetto ai leganti classici, aziende o startup che lo producono.
- Presentazione finale con cartelloni, slide o poster digitali.
- Dibattito in classe: “Quale legante per il futuro?”
Obiettivo: sviluppare capacità argomentative e pensiero critico.
- Dividi la classe in gruppi, ciascuno con una posizione da difendere:
Cemento tradizionale: affidabile e diffuso.
Geopolimeri: innovativi e sostenibili.
Bio-leganti: naturali e rispettosi dell’ambiente. - Ogni gruppo prepara le proprie argomentazioni, poi si tiene il confronto.
- Conclusione con un documento di sintesi condiviso (cartellone o Padlet).