La batteria che non brucia
Abbiamo spesso parlato delle batterie elettriche e di come queste si stiano pian piano evolvendo grazie a decine di studi condotti in tutto il mondo per renderle migliori dal punto di vista della performance, della durata, della sicurezza e della velocità di ricarica.
Ma esiste un altro punto debole presente in queste importanti componenti elettroniche di cui ci accorgiamo quando saliamo su un aero.
Il personale di bordo, infatti, ci informa che non possiamo tenere batterie sotto carica all’interno dell’aeromobile e che è necessario avvisarli se un nostro dispositivo elettronico presenta surriscaldamenti.
La causa è dovuta all’instabilità degli ioni di litio, i quali sottoposti a calore creano le condizioni per un ulteriore aumento della temperatura che può sfociare in un incendio evidentemente pericolosissimo all’interno di un veicolo in volo.
Nei laboratori LG Chem forse si è trovata la soluzione a questo problema che coinvolge tutti i produttori di batterie.
Grazie alla collaborazione di LX Hausys, è stato sviluppato un nuovo materiale denominato CFT (termoplastico speciale con fibre continue ritardante di fiamma) in grado di resistere a una fiamma di 1500 °C per oltre 20 minuti.
Nel test condotto da LG, denominato test della torcia, uno strato di CFT, dello spessore di 1,6 mm, sottoposto a queste temperature, al termine del test, non presentava buchi o degradazioni.
Le tecnologie di LX Hausys hanno quindi contribuito in maniera fondamentale a migliorare le già ottime performance dei termoplastici LG.
I possibili vantaggi di questo nuovo materiale sono enormi: applicate ai veicoli elettrici queste batterie, in caso di incendio, permetteno di ritardare efficacemente la propagazione delle fiamme, offrendo più tempo per poter evacuare i veicoli e mettere al sicuro i passeggeri.
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