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Mani che raccolgono acqua potabile da una fontana, simbolo di accesso all’acqua sicura grazie a soluzioni sostenibili come Warka Water.

Warka Water: la torre che trasforma l’aria in acqua potabile

L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita, ma non in tutte le aree del mondo è facilmente disponibile. 
In molte regioni dell’Africa, l’accesso all’acqua potabile non è garantito e rappresenta una sfida quotidiana. In questi contesti l’architettura può trasformarsi in risposta concreta e sostenibile.

È ciò che accade con Warka Water, una torre alta circa dieci metri progettata dall’architetto italiano Arturo Vittori insieme ad Andreas Vogler: una struttura leggera, costruita con materiali naturali e locali – bambù, canapa, bioplastica e reti – capace di raccogliere l’umidità dell’aria e restituirla come acqua potabile, senza bisogno di elettricità, pompe o filtri complessi. Un esempio di innovazione che coniuga tradizione, semplicità e ingegno al servizio della vita.

WARKA WATER TOWERLa torre Warka Water. Fonte: warkawater.org

Il funzionamento

Warka Water sfrutta un principio naturale molto semplice: la condensazione.

  1. L’aria umida si raffredda
    Di notte, la temperatura scende e l’umidità presente nell’aria si condensa.
  2. La rete cattura le gocce
    Le fibre della rete interna trattengono le goccioline d’acqua che si formano.
  3. La gravità fa il resto
    Le gocce scivolano lungo la struttura verso il basso.
  4. Il serbatoio raccoglie l’acqua
    Alla base, un contenitore raccoglie fino a 100 litri di acqua potabile al giorno.
  5. Montaggio semplice
    La torre si costruisce in pochi giorni, con strumenti basilari e materiali locali, rendendola adatta anche a comunità rurali.

I punti di forza della torre Warka Water

  • Autonomia energetica → Funziona senza elettricità o energia esterna.
  • Materiali locali → Bambù e canapa, eco-compatibili e facilmente reperibili.
  • Costo accessibile → Ricostruibile localmente con fondi minimi o cooperative rurali.
  • Impatto sociale → Riduce il tempo e la fatica delle donne che percorrono chilometri per l’acqua.
  • Modularità e scalabilità → Più torri = più acqua disponibile per un intero villaggio.

Oltre l’acqua: simbolo e innovazione

Warka Water è molto più di un dispositivo per raccogliere acqua: è anche un simbolo di rinascita e coesione sociale.

  • Un nome che richiama la tradizione – “Warka” in lingua etiope indica l’albero sacro della comunità, luogo di incontro, sostegno e condivisione.
  • Un ruolo sociale – l’architettura diventa strumento di autonomia e coesione, capace di favorire salute, benessere, tempo libero e istruzione.
  • Resilienza ambientale – la torre promuove una cultura di sostenibilità radicata nelle comunità locali.
  • Innovazioni tecnologiche – le versioni più recenti integrano celle solari che forniscono energia elettrica, utili per luci e ricarica di dispositivi.
  • Il progetto Warka Village – un villaggio in bambù con capanne sopraelevate, orto comune, bagni igienici e spazi di socialità, pensato per migliorare in modo sostenibile la qualità di vita.

Agenda 2030 e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il progetto Warka Water contribuisce a diversi Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, legati alla sostenibilità ambientale e al miglioramento della qualità di vita delle comunità:

  • Goal 3: Salute e benessere – garantire acqua potabile significa migliorare le condizioni igieniche e ridurre malattie.
  • Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari – la torre raccoglie e rende disponibile acqua sicura in contesti dove scarseggia.
  • Goal 7: Energia pulita e accessibile – l’integrazione di celle solari fornisce energia rinnovabile a basso impatto.
  • Goal 10: Ridurre le disuguaglianze – il progetto contribuisce ad abbattere le differenze tra Paesi e comunità in termini di accesso a risorse vitali.
  • Goal 11: Città e comunità sostenibili – Warka Village è un modello di insediamento umano resiliente e rispettoso dell’ambiente.
  • Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico – l’utilizzo di tecnologie low tech e materiali naturali riduce l’impatto ambientale.
  • Goal 17: Partnership per gli obiettivi – il progetto nasce da collaborazioni internazionali e può essere replicato grazie al coinvolgimento delle comunità locali.

DAL BLOG ALLA LEZIONE IN CLASSE

Questo approfondimento completa e arricchisce i contenuti legati alle risorse naturali e all’acqua come bene comune, già presenti del manuale di Tecnologia di Lattes Editori, Infinito Tecnologico (unità su energia, ambiente e sostenibilità), offrendo spunti per sviluppare collegamenti tra scienze, tecnologia e sostenibilità.

Spunti didattici

• Comprendere il ciclo naturale dell’acqua e il fenomeno della condensazione.
• Analizzare l’importanza dell’innovazione tecnologica applicata ai bisogni primari (acqua, cibo, energia).
• Riflettere sul concetto di architettura sostenibile: materiali locali, basso impatto, funzionalità sociale.
• Introdurre il tema del diritto universale all’acqua e delle disuguaglianze globali.
• Esplorare il legame tra tradizione e innovazione nel design (bambù e reti tradizionali + soluzioni high-tech).

Attività 

  1.  Scheda comparativa delle soluzioni per l’acqua
    Gli studenti compilano una tabella che confronta diverse modalità di approvvigionamento idrico (pozzi, dighe, desalinizzazione, Warka Water) rispetto a costi, impatto ambientale, sostenibilità e accessibilità.
  2. Esperimento scientifico in classe
    Ricreare la condensazione con un barattolo di vetro, acqua calda e ghiaccio, per osservare dal vivo il principio alla base della torre.
  3. Caso studio: l’accesso all’acqua nel mondo
    Partendo da dati ONU/UNICEF, analizzare le zone del pianeta con maggiore scarsità idrica e discutere possibili soluzioni tecnologiche.
  4. Mappa concettuale delle innovazioni “low tech”
    In piccoli gruppi, realizzare una mappa con altre invenzioni semplici ma geniali per migliorare la vita quotidiana (es. forni solari, lampade a energia cinetica, sistemi di filtraggio naturali).
  5. Progettazione creativa
    Disegnare o modellare in SketchUp/TinkerCAD una “torre dell’acqua” adatta al proprio territorio, scegliendo materiali locali e integrando funzioni aggiuntive (illuminazione solare, raccolta acqua piovana).
  6. Debate scolastico
    Dividere la classe in due gruppi che discutono: “Le tecnologie semplici e naturali sono più efficaci delle grandi infrastrutture moderne per affrontare i problemi globali?”.
02 Settembre 2025

L' autore

I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.

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Lattes Editori pubblica libri di testo per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il catalogo offre agli insegnanti e agli studenti titoli sempre aggiornati sull’attività didattica e sulle nuove piattaforme multimediali per la scuola.
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