I robot sono in pericolo?

A quanto pare è tutto vero, nei giorni scorsi i ricercatori della Brown University (Rhode Island), hanno tirato un brutto scherzo ai loro colleghi dell’Università di Washington. Herb2, uno dei robot costruiti presso quest’ultima, si è all’improvviso animato e tramite il suo sintetizzatore vocale ha salutato i suoi creatori con la frase “Ciao dagli hacker”.

Ovviamente, non si trattava di uno scherzo ma semplicemente di un modo per dimostrare ai collegi universitari come sia facile, in epoca recente, prendere il controllo di un androide anche a grande distanza. Non si tratta di un problema da poco, perché oramai i robot si trovano ovunque nel mondo sparsi nelle industrie, negli uffici, negli impianti militari ed anche nelle nostre case.

robot pericolo

La causa evidenziata dai ricercatori della Brown University è da ricercare nel sistema operativo utilizzato da diversi lavoratori, chiamato R.O.S. (Robot Operating System), una libreria software e plugin open source, liberamente scaricabili sulla rete utilizzati per la programmazione delle macchine. Il limite di questo software è che non presta particolare attenzione all’aspetto sicurezza, per cui risulta facilmente attaccabile da chi ha un minimo di conoscenza informatica.

robot pericolo2

I ricercatori della Brown hanno utilizzato un software chiamato ZMap, in grado di scovare su internet robot connessi alla rete che stanno utilizzando i protocolli di R.O.S. A quel punto il software è stato in grado in remoto di prendere il controllo della macchina. I ricercatori della Brown hanno così individuato tutte le macchine connesse e potenzialmente hackerabili, comunicando a tutti il pericolo e i punti deboli di ogni robot. Hanno, però, fatto eccezione per Herb2, per dimostrare con quale facilità si possa prendere il possesso di una macchina e pubblicando i risultati dell’esperimento sul sito della Cornell University.
L’esperto di robotica George Clarke, ha sottolineato l’importanza della sicurezza quando si progetta e si realizza un sistema che è connesso alla rete globale e ha voluto rimarcare le possibili implicazioni nella mancanza di sistemi idonei per prodotti che hanno una diffusione di massa.

 

Immagini da personalrobotics.ri.cmu.edu

 

A cura di Davide Emanuele Betto.

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