E’ italiano l’ultimo androide creato dalla ricerca scientifica. Per ora non ha un vero nome, ma viene definito robot centauro in virtù della sua forma. Nasce presso l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova) ed è un androide progettato per muoversi in ambienti ostili.
E’ un robot teleguidato, una combinazione tra uomo e cavallo pensato per intervenire in situazioni interdette alle persone, come zone terremotate, piattaforme petrolifere in difficoltà, zone inaccessibili per la presenza di sostanze tossiche nell’aria e, nel futuro, anche per esplorare nuovi pianeti o la nostra Luna. Nell’immediato il suo impiego è previsto per collaborare con la Protezione Civile in tutti quei casi di disastro naturale, incendi o altro. E’ progettato con grandi capacità di movimento e su più superfici. Si sposta velocemente con le sue ruote su terreni non accidentati, mentre utilizza un sistema di movimento simile a quello di un animale in caso di terreni difficili. E’ dotato di arti come quelli umani per afferrare oggetti o manipolarli in caso di necessità. Quindi un perfetto ibrido che cerca di trarre vantaggio dagli aspetti migliori dell’animale e dell’uomo.
Utilizza i materiali più avanzati che la tecnologia ha messo a disposizione come visori notturni, strumenti per la manipolazione di oggetti, sistemi di coordinamento dei movimenti anche complessi.
E’ dotato di ben 42 motori di cui 7 per ogni braccio, 6 per ciascuna zampa, 3 per la testa e uno per il dorso.
Ha un’autonomia di circa due ore che è possibile espandere a 4 aggiungendo delle batterie nella zona ventrale, ossia un tempo sufficiente per svolgere le attività per cui è stato pensato.
Sarà presentato in anteprima al Focus Live il festival dell’omonima rivista di innovazione a Milano nel mese di novembre. Adesso è in mostra presso lo Humanoid and Human Centered Mechatronics Lab di Genova, ossia presso la sede in cui è stato realizzato.
Secondo i suoi ricercatori, questo androide già perfettamente funzionante è un successo e apre la strada a innovazioni in questa direzione. Il futuro vedrà lo sviluppo di innovativi robot ibridi progettati per realizzare specifiche mansioni per le quali vi sono controindicazioni per gli esseri umani. E molto probabilmente saranno i primi ad esplorare nuovi pianeti ed aiutarci nella conquista spaziale.
Immagini da www.lavocedigenova.it
A cura di Davide Emanuele Betto.
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
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