Ancora una volta una scoperta targata MIT, l’incredibile Massachusetts Institute of Technology, di Boston. Una fucina di idee, un calderone di innovazioni che hanno lo scopo di cambiare e migliorare la nostra esistenza.
Probabilmente questa volta, l’idea agli studiosi, è venuta dai robot che cambiano la loro forma in funzione dell’azione come ad esempio nel caso dei Transformers. Stiamo parlando di Primer, un minuscolo robot multifunzione costituito da un nucleo centrale, un cubo di soli 3 millimetri di lato, ricoperto da fogli di poliestere quadrati di soli 2 centimetri di lato con pieghe predefinite, capaci, grazie ad un campo magnetico e al calore, di muoversi e adattarsi alle differenti condizioni da affrontare. Anzi, Primer è proprio in grado di assumere specifiche conformazioni in base ai contesti nei quali si trova ad operare.
I fogli di materiale plastico che ricoprono il nucleo centrale, hanno funzione protettiva e servono a dare la forma al robot. Il movimento è possibile grazie a campi magnetici e 4 sono le configurazioni che Primer può assumere. Con la prima crea un esoscheletro che gli consente di muoversi con relativa facilità, con il secondo, dispiega i fogli di poliestere a formare delle ali che gli consentono di planare quasi fosse un aliante, con il terzo può adattarsi alle superfici liquide galleggiando e navigando come fosse una barca ed infine, con il quarto, si arrotola su se stesso per potersi spostare con maggiore velocità quasi fosse una sfera. Primer può inoltre liberarsi dell’abito di poliestere tuffandosi in acqua; in questo modo la parte in plastica resta a galla mentre il nucleo principale scende sul fondo.
A prescindere dalle forme che Primer può assumere, risulta chiaro fin da subito quali potranno essere in un futuro non troppo lontano gli impieghi di questo minuscolo automa. Può contribuire alla medicina, trasportando un farmaco con il suo principio attivo direttamente all’organo interessato, o aiutare il chirurgo dall’interno del corpo umano in un delicato intervento. Potrebbe, ad esempio, essere utilizzato anche in quei casi dove le condizioni ambientali, come aree contaminate o pericolose, non siano accessibili agli addetti ai lavori.
Comunque sia, Primer apre la strada a nuovi e imprevedibili scenari.
Immagini da www.insidescience.org
A cura di Davide Emanuele Betto.
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto.
Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri".
Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com
Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
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