Yape: il pony express tutto italiano
Per la prima volta un robot italiano si fa strada nella terra dei robot, il Giappone, superando la concorrenza locale. Si chiama gli YAPE, acronimo di Your Autonomous Pony Express, ed è il primo robot a guida autonoma per le consegne progettato totalmente in Italia.
Le Poste giapponesi lo stanno sperimentando per le consegne tra Tokio e Fukushima. Il progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 7 milioni di euro dalla Commissione Europea, è totalmente italiano ed è coordinato dall’IIT Istituto Italiano di Tecnologia di Genova insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna, al Gran Sasso Science Institute e a Linari Engineering Srl.
Oltre alle poste giapponesi, si parla di una catena di supermercati e di un' azienda che si occupa di consegne di pacchi nell’ultimo miglio, ma i nomi sono ancora secretati degli accordi commerciali siglati con il produttore.
In Italia saranno avviati test nella città di Milano sfruttando le infrastrutture del programma 5G di un operatore telefonico e, ancora una volta, queste si dimostrano le infrastrutture strategiche per la guida autonoma e l’Internet delle cose (IoT). La minima latenza e la maggiore quantità di dati consentono di trasferire a Yape video ad alta definizione per studiare il percorso, osservare l’ambiente circostante e portare a destinazione la merce.
Yape ha debuttato la Consumer Elettronic Show, il CES di Las Vegas, la fiera mondiale dell’elettronica. Gli ingegneri hanno realizzato per Yape delle sospensioni particolari adatte anche a strade accidentate migliorando le capacità di carico e isolamento termico per le consegne di derrate alimentari a domicilio.
Attualmente Yape è in grado di trasportare 30 kg nel proprio vano portapacchi e viaggiare una velocità che va da 6 km/h sui marciapiedi ai 20 km/h su pista ciclabile, con un’autonomia della batteria di circa 80 km. Forma, dimensioni e caratteristiche sono state studiate per poter attraversare i vicoli stretti dei centri storici italiani ed è stato dotato di intelligenza artificiale per poter riconoscere i segnali stradali, i semafori, i pedoni e altri ostacoli che possono presentarsi lungo il percorso.
L’interfaccia avviene attraverso un' app con la quale l’utente chiama il robot, carica il pacco da consegnare e, sempre tramite smartphone, inserisce l’indirizzo o la geo-localizzazione. Un sistema di credenziali consente poi, al destinatario, di aprire il vano del mezzo di trasporto per prelevare il contenuto.
In Italia il debutto su strada è avvenuto l’anno scorso nella città di Cremona.
Immagini da www.ansa.it
A cura di Davide Emanuele Betto.