I millibot a servizio della medicina
La natura non smette mai di stupirci, e la sua osservazione consente di trovare sempre nuovi stimoli per la produzione di dispositivi che possano migliorare la nostra vita.
La natura non smette mai di stupirci, e la sua osservazione consente di trovare sempre nuovi stimoli per la produzione di dispositivi che possano migliorare la nostra vita.
Il desiderio di volare è stato per millenni motore propulsore di idee e prototipi che cercassero di imitare il più fedelmente possibile l’incedere aereo di uccelli ed insetti. Lo stesso Leonardo Da Vinci ha dedicato metà della sua vita a studiare i volatili e a comprendere le leggi che ne permettono il moto aereo per tentare di riprodurlo. Bozzetti, schizzi e teorie sono racchiusi nel suo “Codice del volo degli uccelli”, dove intuì ma, con suo grande rimpianto, non realizzò quello che poi in futuro alcuni credono sarebbe stato il primo aeroplano.
Abbiamo già parlato di CIMON, il simpatico robot che svolge tante mansioni sulla ISS, ossia la Stazione Spaziale Internazionale. Mosso da un’intelligenza artificiale, CIMON assiste gli astronauti, parla con loro, gioca e li collabora durante tutte le loro operazioni. Riesce a spostarsi tranquillamente anche in assenza di gravità e il segreto per tutto ciò è il suo incredibile cervello sviluppato dalla IBM e come abbiamo detto, prende il nome di Watson. Si tratta di un grande passo avanti verso l’intelligenza artificiale ma le dimensioni di questo cervello sarebbero troppo grandi per poter entrare nella piccola struttura di CIMON.
Si chiama ISS ed è l’acronimo di Stazione Spaziale Internazionale. Essere astronauti su questa base spaziale, richiede caratteristiche di coraggio, forza e preparazione non indifferenti. Per ottenere questi risultati, gli aspiranti astronauti devono sottoporsi a estenuanti sedute di formazione, allenamenti, studi che li prepareranno ad affrontare situazioni imprevedibili. Queste caratteristiche sono state inserite nell’intelligenza artificiale di CIMON, un androide astronauta che opera su questa Stazione orbitante.
Il suo nome è Octobot, deriva direttamente dal polipo (octopus) e robot ed è il primo esemplare al mondo di robot realizzato totalmente con materiali morbidi.
I rover, sono quei mezzi spaziali capaci di muoversi su qualunque superficie e su qualunque pianeta per effettuare delle esplorazioni. Famosissimo Curiosity, il rover atterrato sulla superficie di Marte che ci ha inviato una quantità incredibile di immagini e informazioni sul pianeta più vicino alla Terra. Proprio per incoraggiare studiosi e scienziati di tutto il mondo a lavorare su questa tecnologia, la NASA, l’ente spaziale americano, ha finalmente reso disponibile il kit di istruzioni, i disegni e i piani per poter realizzare il proprio personalissimo mezzo spaziale.
“In cosa posso esserle utile?” La frase standard che ascoltiamo continuamente quando ci rivolgiamo all’assistenza telefonica per richiedere aiuto o segnalare un’anomalia.
Quando guardiamo un robot, piccolo o grande che sia, spesso con il viso ammirato di un bambino, vorremmo che divenisse il nostro compagno di vita, un amico fedele con cui scambiare confidenze, esperienze, che ci protegga, ci consigli, ci segua nel lungo viaggio della vita. Alla fine però ci rendiamo conto che i gesti di affetto più semplici, più umani, non sono percepibili da un robot, come una carezza. Questo fino ad oggi.
Anche le banche si stanno aggiornando e i robot sembrano ideali per svolgere compiti al loro interno. Molti degli impiegati di banca svolgono attività routinarie e ripetitive, compiti che potrebbero benissimo essere svolti con maggiore precisione e velocità da automi addestrati a questi.