I sentimenti dei robot
Le emozioni sono parte fondante e fondamentale dell’essere umano, che riesce a comunicare anche solo tramite espressioni facciali, sguardi e gesti ciò che pensa, o meglio ciò che “sente”. Cartesio associò le emozioni ad un primordiale “esprit de bête”, un retaggio animale che nulla aveva a che fare con il cogito più squisitamente cerebrale. Questo dualismo filosofico venne studiato e approfondito dalla scienza di Darwin che imputò alle emozioni non solo un carattere adattativo, e quindi legato ad una comunicazione non-verbale, ma anche fisiologico e dunque automatico, strettamente associabile all’istinto di sopravvivenza e alla necessità di processare e di trasmettere un’informazione il più velocemente possibile.
Un così complesso meccanismo può essere “insegnato” ai robot?