Domotica – Stazione di controllo
Obbiettivo: Visualizzare le informazioni su un display esterno. Imparare ad interfacciarsi con hardware multisensoriale.
Obbiettivo: Visualizzare le informazioni su un display esterno. Imparare ad interfacciarsi con hardware multisensoriale.
Un robot è sempre un robot, fatto di parti meccaniche, di movimenti spezzati, dotati di telecamere al posto degli occhi, ma presto, questa immagine dei robot cambierà radicalmente rendendoli molto più simili agli esseri umani, dotati di muscoli, di pelle e di un corpo che assomiglia a quello di chi li ha creati.
Spesso vediamo nei film di fantascienza, robot capaci di interagire con gli umani, di prendere decisioni autonome, di svolgere lavori senza le indicazioni da parte di una persona. L’intelligenza artificiale sta compiendo passi in avanti molto rapidi, ma la strada, affinché i robot siano completamente autonomi, è certamente ancora molto lunga. Un grande passo avanti è stato compiuto grazie agli studi condotti dagli scienziati della Columbia University di New York verso quelli che vengono chiamati “self-aware robot”.
Come tutte le arti, la musica è esternazione dell’animo umano, del sentimento e della sensibilità dell’artista, che fonde capacità tecniche e spesso innate doti comunicative, alla necessità di trasportare l’ascoltatore verso percorsi empatici che aprono nuovi sentieri e nuovi modi di vedere il mondo che si concretizza attorno a noi e dentro di noi.
Quando parliamo di robot, robotica, intelligenza artificiale, sensori, parliamo certamente di tecnologia e della sua evoluzione, considerando tutto ciò che ruota attorno a questo settore, con un ragionamento mendoso, adatto a personale specifico, rivolto ad esperti o ad appassionati, e comunque legato strettamente ad elaborazioni teoriche e pratiche di natura scientifica.
La bioelettronica compie passi avanti ogni giorno, sviluppando sistemi e tecnologie in grado di migliorare la vita quotidiana. L’invenzione arriva dagli Stati Uniti, dalla Stanford University di Palo Alto, in California, dove è stata realizzata una nuova generazione di protesi dotate del senso del tatto.
L’amore per gli animali è sempre stato molto alto e pare sia in forte crescita in Italia. Lo dice un rapporto Nielsen relativo al 2017 che descrive il mercato per gli amici a quattro zampe in forte crescita. Si è arrivati a spendere oltre due miliardi di euro tra cibo, giochi, casette, vestiti e cure veterinarie per i nostri compagni quotidiani. Ciò non è passato inosservato ad una startup che ha deciso di lanciarsi in questo settore progettando un robottino in grado di tenere in forma i nostri cani e gatti, mantenendoli sempre attivi e impedendo loro di ingrassare.
Che sia per diletto o per lavoro, a chiunque è capitato di viaggiare in treno o in aereo. Nonostante queste tipologie di mezzi di trasporto prevedano ormai tutti i confort e ci permettano di raggiungere tantissimi luoghi in tempi brevi, spesso valigie ingombranti e pesanti diventano motivo di disagio e di fatica.
Le emozioni sono parte fondante e fondamentale dell’essere umano, che riesce a comunicare anche solo tramite espressioni facciali, sguardi e gesti ciò che pensa, o meglio ciò che “sente”. Cartesio associò le emozioni ad un primordiale “esprit de bête”, un retaggio animale che nulla aveva a che fare con il cogito più squisitamente cerebrale. Questo dualismo filosofico venne studiato e approfondito dalla scienza di Darwin che imputò alle emozioni non solo un carattere adattativo, e quindi legato ad una comunicazione non-verbale, ma anche fisiologico e dunque automatico, strettamente associabile all’istinto di sopravvivenza e alla necessità di processare e di trasmettere un’informazione il più velocemente possibile.
Un così complesso meccanismo può essere “insegnato” ai robot?