Quando parliamo di robot, robotica, intelligenza artificiale, sensori, parliamo certamente di tecnologia e della sua evoluzione, considerando tutto ciò che ruota attorno a questo settore, con un ragionamento mendoso, adatto a personale specifico, rivolto ad esperti o ad appassionati, e comunque legato strettamente ad elaborazioni teoriche e pratiche di natura scientifica.
La bioelettronica compie passi avanti ogni giorno, sviluppando sistemi e tecnologie in grado di migliorare la vita quotidiana. L’invenzione arriva dagli Stati Uniti, dalla Stanford University di Palo Alto, in California, dove è stata realizzata una nuova generazione di protesi dotate del senso del tatto.
L’amore per gli animali è sempre stato molto alto e pare sia in forte crescita in Italia. Lo dice un rapporto Nielsen relativo al 2017 che descrive il mercato per gli amici a quattro zampe in forte crescita. Si è arrivati a spendere oltre due miliardi di euro tra cibo, giochi, casette, vestiti e cure veterinarie per i nostri compagni quotidiani. Ciò non è passato inosservato ad una startup che ha deciso di lanciarsi in questo settore progettando un robottino in grado di tenere in forma i nostri cani e gatti, mantenendoli sempre attivi e impedendo loro di ingrassare.
Che sia per diletto o per lavoro, a chiunque è capitato di viaggiare in treno o in aereo. Nonostante queste tipologie di mezzi di trasporto prevedano ormai tutti i confort e ci permettano di raggiungere tantissimi luoghi in tempi brevi, spesso valigie ingombranti e pesanti diventano motivo di disagio e di fatica.
Le emozioni sono parte fondante e fondamentale dell’essere umano, che riesce a comunicare anche solo tramite espressioni facciali, sguardi e gesti ciò che pensa, o meglio ciò che “sente”. Cartesio associò le emozioni ad un primordiale “esprit de bête”, un retaggio animale che nulla aveva a che fare con il cogito più squisitamente cerebrale. Questo dualismo filosofico venne studiato e approfondito dalla scienza di Darwin che imputò alle emozioni non solo un carattere adattativo, e quindi legato ad una comunicazione non-verbale, ma anche fisiologico e dunque automatico, strettamente associabile all’istinto di sopravvivenza e alla necessità di processare e di trasmettere un’informazione il più velocemente possibile. Un così complesso meccanismo può essere “insegnato” ai robot?
L'integrazione tra i robot e gli essere umani è sempre stata piuttosto complessa e anche difficile da realizzare, perché frutto di esperienze estemporanee e non di progetti di ampio respiro e a lungo termine. Inoltre, questo, è sempre stato visto, e molte volte a ragion veduta, come un pericolo per gli esseri umani perché capace di sostituirlo nel lavoro e quindi fonte di licenziamenti, riduzione di compenso, declassamento in ruoli meno importanti.
Tutti conosciamo il Elon Musk, il visionario miliardario dalla cui mente sono nati progetti quali Tesla, l’auto a guida autonoma, SpaceX il vettore i voli spaziali turistici, Hyperloop One il supertreno a levitazione magnetica capace di superare I 1000 km/h all’interno di un tunnel. La sua mente geniale continua a partorire idee e progetti e la sua forza economica a concretizzarli.
La natura non smette mai di stupirci, e la sua osservazione consente di trovare sempre nuovi stimoli per la produzione di dispositivi che possano migliorare la nostra vita.
Il desiderio di volare è stato per millenni motore propulsore di idee e prototipi che cercassero di imitare il più fedelmente possibile l’incedere aereo di uccelli ed insetti. Lo stesso Leonardo Da Vinci ha dedicato metà della sua vita a studiare i volatili e a comprendere le leggi che ne permettono il moto aereo per tentare di riprodurlo. Bozzetti, schizzi e teorie sono racchiusi nel suo “Codice del volo degli uccelli”, dove intuì ma, con suo grande rimpianto, non realizzò quello che poi in futuro alcuni credono sarebbe stato il primo aeroplano.
I contenuti sono a cura di Davide Emanuele Betto. Laureato in Architettura presso l’Università di Reggio Calabria, ha conseguito il dottorato di ricerca in Metodi di Valutazione presso l’Università di Napoli. Si è abilitato all’insegnamento nella classe di concorso “A033 – Educazione Tecnica nella scuola media” nel 2004 e dal 2007 è docente di ruolo. Insegna a Catania presso la Scuola secondaria di primo grado "Rapisardi-Alighieri". Appassionato di informatica, che insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione è autore del sito didattico di Tecnologia educazionetecnicaonline.com Per Lattes è autore di Infinito Tecnologico, il corso di Educazione Tecnica per la Scuola secondaria di primo grado.
Lattes Editori pubblica libri di testo per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il catalogo offre agli insegnanti e agli studenti titoli sempre aggiornati sull’attività didattica e sulle nuove piattaforme multimediali per la scuola. Un impegno costante per la scuola digitale con particolare attenzione alla didattica inclusiva!