La notizia è di quelle da prima pagina, ma non giunge inaspettata, visto che da tempo i Paesi sviluppati sono impegnati in una transizione “green” necessaria per migliorare e preservare le condizioni del nostro pianeta.
Come è noto buona parte dell’inquinamento dipende dall’autotrazione, dalla quantità immane di autoveicoli e motoveicoli che, nonostante le restrizioni imposte, continuano a immettere anidride carbonica e altre sostanze dannose nell’ambiente.

La fusione nucleare rappresenta, da tempo, il sacro Graal dell’energia: la soluzione ottimale, green, infinita e a basso costo per produrre energia per tutti, con impronta ambientale bassissima. 

La corsa alla realizzazione di impianti per la produzione di energia green vede tanti Paesi in gara per sfruttare una delle risorse naturali maggiormente disponibili e più facilmente reperibili, ossia il vento.

Si sa che gli impianti fotovoltaici hanno profondamente modificato il modo di produrre e di gestire i consumi elettrici. 
Il processo fotovoltaico è un processo naturale che consente di convertire la luce solare, ossia la pioggia di fotoni sopra un dispositivo elettronico chiamato diodo (la cella fotovoltaica), in elettricità. Il problema sorge quando la luce solare non c’è, ossia durante la notte o durante le coperture nuvolose del cielo.
Una soluzione ingegnosissima e piuttosto recente consente di risolvere questo problema.

In un laboratorio californiano è stato condotto un esperimento molto importante, definito una svolta storica per l’umanità. I media ne hanno dato grande risalto e lo stesso Dipartimento americano ha indetto una conferenza stampa in diretta da Washington per annunciare al mondo il grande risultato. Scopriamo di cosa si tratta…

Toyota Automotive e Woven Planet sono da tempo impegnate nello sviluppo di tecnologie legate all’idrogeno con l’idea di eliminare del tutto il carbonio dal ciclo produttivo. Finora la maggior parte dei problemi sono stati legati ai sistemi di immagazzinamento e di stoccaggio dell’idrogeno, ma il progetto appena presentato dalla società nipponica è ad ampio respiro e mira a superare anche questi limiti.

Abbiamo spesso parlato delle batterie elettriche e di come queste si stiano pian piano evolvendo grazie a decine di studi condotti in tutto il mondo per renderle migliori dal punto di vista della performance, della durata, della sicurezza e della velocità di ricarica.

Molte volte si è affrontato la questione delle batterie per le auto elettriche. I problemi sono sempre gli stessi: la durata e soprattutto i tempi di ricarica.

Si parla sempre più spesso di batterie, di energia, di durata, di compatibilità dei materiali utilizzati per realizzarle con l’ambiente, ma l’innovativa idea che giunge dal nostro Paese, è un’assoluta novità.
Si tratta della prima batteria realizzata con materiali edibili.

Spesso abbiamo parlato di batterie, di nuove soluzioni in grado di aumentarne la durata, la velocità di ricarica e soprattutto la loro sostenibilità.
Una delle tecnologie più promettenti del prossimo futuro è quella di sostituire le batterie agli ioni di litio con una nuova tecnologia chiamata metallo-aria.

Sempre in tema di risparmio energetico, di sostenibilità, di miglioramento dell’efficienza energetica, arrivano dall’Unione Europea notizie molto positive.
Le vecchie e classiche etichette energetiche, quelle che troviamo applicate su tutti gli elettrodomestici, con le freccine colorate dal rosso al verde e dalla categoria G alla categoria A+++, cambiano completamente per essere integrate e revisionate in base a dei criteri più green.

Uno degli ultimi limiti rimasti nell’uso quotidiano dei nostri smartphone è sicuramente la durata delle batterie e le modalità di ricarica.
In pratica, il nostro dispositivo dopo alcune ore di utilizzo potrebbe smettere di funzionare. Per ricaricarlo occorre tempo e soprattutto, durante quella fase, il dispositivo non è più mobile, nel senso che sarà legato a una basetta di ricarica o a un cavo collegato alla presa al muro.

Sostenibilità, risparmio energetico, rispetto dell’ambiente sono oramai un mantra che sentiamo spesso ripetere in ogni luogo e in ogni occasione.
L’aver riscontrato che le risorse e le capacità rigenerative del nostro pianeta non sono infinite, ha messo in moto il processo di cambiamento che vediamo concretizzarsi continuamente in molti aspetti della nostra vita, dal modo in cui si produce l’energia, al modo in cui la si utilizza, dalla mobilità alla riciclabilità di ciò che realizziamo e usiamo.

Grazie a un nuovo sistema sviluppato dai ricercatori dell’Australian National University, probabilmente i nostri computer e gli altri device cambieranno radicalmente. Questo sistema consente di trasportare i dati utilizzando semiconduttori dello spessore monoatomico. Si tratta di uno spessore 100.000 volte più sottile di quello di un foglio di carta che utilizza materiali ad altissima efficienza energetica i quali, come riferiscono i ricercatori, emanano calore senza dissipazione di energia e spreco come avviene con i normali conduttori che, al passaggio della corrente, si riscaldano.

La ricerca di nuove soluzioni capaci di fornirci batterie dalla durata molto più lunga e dalla facilità e rapidità di ricarica, sono condotte contemporaneamente in molti istituti e centri di ricerca.
La consapevolezza è quella che il primo che scoprirà questo Sacro Graal, consentirà al mondo di realizzare quella transizione green che tutti auspichiamo.

Che l’intelligenza artificiale sia fondamentale per qualunque tipo di sviluppo tecnologico futuro lo sappiamo già, ma è proprio grazie a questa tecnologia che si è arrivati a un risultato finora impensabile in campo energetico. Grazie all’intelligenza artificiale, nei laboratori della IBM Research, è stata progettata una nuova tipologia di batteria capace di risultati e prestazioni incredibili senza sfruttare metalli pesanti ed essendo enormemente più sostenibile rispetto alle attuali.

Una gigantesca batteria alla sabbia, frutto dello studio e dei risultati di una start-up finlandese chiamata Polar Night Energy e dell’operatore energetico Vatajankoski.

Tra le opere architettoniche più impressionanti che l’uomo sia mai riuscito a realizzare sulla Terra, sicuramente rientrano le dighe. Megastrutture colossali in grado di sbarrare il corso di un fiume creando immensi invasi e capaci di reggere a spinte impressionanti.

Che l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione arrivassero in ogni settore ed aspetto della nostra vita lo sapevamo, ma resta comunque interessantissimo il concept di roulotte digitale realizzata da Airstream, marchio mitico negli Stati Uniti produttore delle roulotte d'alluminio dalla forma aerodinamica.